L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) “manifesta profondo cordoglio per questa notizia e allo stesso tempo esprime preoccupazione” per la nuova strage di immigrati, che ha causato 29 morti nel Canale di Sicilia. Cosi’ si legge in una nota, in cui l’UNHCR da un lato “plaude allo sforzo di tutti i soggetti coinvolti nel soccorso che ha avuto luogo in alto mare e con cattive condizioni meteorologiche, portando al salvataggio di 106 vite umane”; ma dall’altro ricorda “le ragioni per cui si e’ ritenuto importante dopo il disastro di Lampedusa avvenuto nell’ottobre 2013 rendere molto piu’ efficace la capacita’ di soccorso nel Mediterraneo”.
Dopo i positivi effetti dell’operazione “Mare Nostrum”, la missione Triton gestita dall’Agenzia europea di protezione delle frontiere Frontex “ha un obiettivo diverso e non fornisce in modo adeguato la capacita’ di ricerca e soccorso“, secondo l’UNHCR, che avverte: “Se le operazioni di ricerca e soccorso non verranno condotte in modo idoneo, ci si dovranno aspettare altre tragedie di questo genere”.
L’Alto commissarito “ribadisce la richiesta che l’Ue garantisca questa capacita’ e fornisca all’Italia un sostegno adeguato di modo che possa far fronte agli arrivi di persone che attraversano irregolarmente il Mediterraneo”.
Perche’ “l’aiuto all’Italia garantito dall’operazione di Frontex denominata Triton e dall’Easo (l’ufficio di supporto per l’asilo a livello europeo) non possono essere l’unica forma di solidarieta’ e di umanita’ che l’Europa e’ in grado di dimostrare”. (AGI) .