22 genn – L’anno della rinascita, della ripresa e chi più ne ha più ne metta. Così, sul finire del 2013, sia il presidente del Consiglio Enrico Letta sia il suo “ragioniere” Fabrizio Saccomanni, avevano descritto il 2014. Sono perà bastate tre settimane appena per beccarsi la prima doccia gelata. E mica un gavettone: a smorzare gli entusiasmi della ditta Letta & Co. è stato oggi nientemno che il World economic outlook del Fondo monetario internazionale. Cioè l’analisi che la massima istituzione economica globale compie all’inizio di ogni anno per dire, secondo i dati in sup possesso, come andrà l’economia in ogni angolo del mondo.
E per l’Italia la prospettiva è non solo sconfortante e avvilente, ma addiruttura umiliante. Perchè il nostro sarà nel 2014 il Paese con il livello di crescita più basso tra tutte le economie avanzate del globo, con un +0,6% . E l’unico, sempre fra le economie avanzate, che abbia subito una revisione in senso peggiorativo delle previsioni dell’ottobre scorso relative alla crescita del Pil (che era stata prevista a un +0,7%).