26 dic – Lo aveva già detto, lo ribadisce oggi in un tweet: “2014 verso una nuova cittadinanza: chi nasce e/o cresce in Italia è italiano“. Così il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge sottolinea ancora una volta l’esigenza di una riforma in materia di cittadinanza e ius soli.
Per Cécile Kyenge è necessario ripensare la politica dell’accoglienza. E a inizio anno sarà al lavoro su un pacchetto di proposte sull’immigrazione. “La mia attività – ha detto il ministro per l’Integrazione dopo lo sgombero del centro di prima accoglienza di Lampedusa – di concerto con quella del Governo, è impegnata sul ripensamento ed il miglioramento della misure di accoglienza, sulla predisposizione di iniziative di integrazione a favore di quanti ottengono una qualche forma di protezione e sulla costruzione di un’architettura istituzionale in grado di rispondere alle dimensioni della sfida. Il mio impegno è quello di essere da stimolo affinché il Governo rafforzi le attività di monitoraggio, in collaborazione con le istituzioni locali nei cui territori sono attivi i centri, al fine di garantire il rispetto delle norme in campo di accoglienza da parte delle cooperative aggiudicatarie dell’appalto e per un adeguamento agli standard europei”.
“Per quanto riguarda i Cie (centri di identificazione ed espulsione) il decreto ”Svuotacarceri” contiene alcune novità per ridurre o eliminare i tempi di permanenza dentro i centri, agevolando l’identificazione delle persone detenute senza il passaggio alle strutture di trattenimento”, ha concluso.
Salvini – “Il 2014 sara’ l’ultimo anno della chiacchierona Kyenge ministro. Basta preoccuparsi solo di clandestini e carcerati, per la Lega l’emergenza e’ ridare lavoro e speranza a italiani e padani, per gli stranieri non c’e’ piu’ posto”. Lo scrive su Facebook Matteo Salvini, segretario della Lega Nord.