12 giu – “Le imprese italiane corrono contromano e a occhi bendati”, dice il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti. “E sembra si faccia di tutto per spingerci oltre confine per trovare condizioni normali per fare impresa: il fisco italiano – aggiunge – tassa il 68,3% degli utili lordi d’impresa, in Svizzera appena il 30,2%”.
Perché chi guida il paese “non comprende che l’artigianato e le piccole imprese sono il cuore, le mani e l’intelligenza del made in Italy” aggiunge Merletti. E la burocrazia ci costa 31 miliardi l’anno. Dall’inizio della scorsa legislatura ad oggi, il Parlamento ha approvato 491 norme a contenuto fiscale, 100 all’anno, con l’immancabile corredo di decreti attuativi e circolari esplicative.
“Non possiamo più permetterci il lusso di indossare la maglia nera in Europa per la pressione fiscale e burocratica. Vorremmo cominciare a scalare la classifica. E non diteci che non ci sono risorse per cambiare le cose. Molti interventi si possono fare a costo zero. Però bisogna volerlo” dice alla platea degli artigiani. “E molto si può fare razionalizzando la spesa pubblica. Ma è necessario saper risparmiare.
E anche sul tema della cosiddetta spending review occorre agire con buon senso e avendo ben presente un progetto complessivo. Tutti i tagli lineari finora compiuti hanno generato risparmio a breve, ma sulla lunga distanza hanno mostrato effetti depressivi non soltanto sull’azione della p.a, ma anche sull’economia reale. Serve quindi un’azione strategica che connetta e leghi tra loro tutte le politiche di semplificazione amministrativa, in modo da ridisegnare sul serio e con ottica di lungo periodo i meccanismi di gestione e decisione della Pubblica amministrazione”.