Josefa Idem: lo ius soli e’ il futuro, dobbiamo dare i diritti

idem11 mag. – “Sono sempre per anticipare futuro, con la globalizzazione che galoppa questo e’ il futuro: se un bambino nasce in un altro paese, gli si richiede di integrarsi, penso che il passo logico e conseguente sia quello di riconoscere la cittadinanza”.

E’ quanto ha affermato la ministra per le Pari Opportunita’, Sport e Politiche giovanili Josefa Idem, facendo un esempio di ambito sportivo: “Un bambino che nasce qui in Italia, a 15-16 anni vuole partecipare ai campionati non puo’ farlo perche’ non e’ italiano – ha spiegato a “Che tempo che fa” – Chiediamo alle persone di essere cittadini in termini di integrazione ma poi non ne riconosciamo i diritti”. “Il risultato nessuno lo puo’ prevedere – ha concluso, rispondendo ad una domanda sulle possibilita’ che la proposta diventi legge con questo governo – pero’ e’ giusto mettere certe questioni sul tavolo e trovare una maggioranza necessaria per dare diritti”. (AGI) .

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K

One thought on “Josefa Idem: lo ius soli e’ il futuro, dobbiamo dare i diritti

  1. Eh… Davvero una tragedia che un bambino nato in Italia non possa giocare a pallone… Soprattutto se per consentirgli di giocaree a pallone dovremmo di fatto spalancare le nostre porte ad una decina di milioni di africani nulltenenti, nullafacenti ai quali dover fornire a pese dei contribuenti alloggi popolari, assistenza sanitaria, indennità di disoccupazione, contributi comunali per lo studio e via dicendo.
    Chissà perchè secondo alcuni, dovremmo avere il dovere di mantenere milioni di esseri umani socialmente problematici se non pericolosi, lasciando degradare così la nostra già fragile società.
    L’Italia non è un popolo meticcio come il Brasile. E grazie al cielo neppure ha i problemi che il Brasile presenta proprio grazie a questo meticciamento.
    A lor signbori, per caso, duole e mancano le favelas dove milioni di disperati vivono in condizioni sub-umane campando di espedienti – quando va bene – e di crimine? Agli Italiani manca quella splendida criminalità da strada che nel nord europa e negli stati americani rende un percorso di guerra uscire dopo le 19.00 da casa o semplicemente far 2 passi nel parco? Forse non abbiamo sufficienti problemi? Vogliamo importare altri disperati dal sud del mondo per rendere questo Paese una fogna invivibile?
    Voglkiamo pagare la benzina 3 euro al litro e inventarci nuove tasse, com’è stato fatto, per mantenere a 1400 euro al mese di media altri 60.000 clandestini inetti e nullafacenti? E tutto ciò in un Paese di minuscole dimensioni come l’Italia, sovrappopolato e on i problemi che già esistono?
    Vogliamo far sì che milioni di zingari, africani, arabi, pakistani, etc etc si impossessino di casa nostra e ci chiudano in un angolo?
    Che stronzata…

Comments are closed.