Coronavirus, nel Decreto Rilancio vi classificano per reddito e fede religiosa

di Guido da Landriano – – Abbiamo avuto occasione di dare un’occhiata ad una bozza, pensiamo quasi definitiva, del “Decreto Rilancio”, detto anche “Decreto Aprile”, lanciato in ….. Maggio. Una delle tante preziose perle la troviamo all’art. 7, nato con la preziosa finalità di prevedere i fabbisogni sanitari della popolazione. Vi proponiamo l’articolo:

Art. 7 Metodologie predittive dell’evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione
1. Il Ministero della salute, nell’ambito dei compiti di cui all’articolo 47-ter del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e, in particolare, delle funzioni relative a indirizzi generali e di coordinamento in materia di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle malattie, nonché di programmazione tecnico sanitaria di rilievo nazionale e indirizzo, coordinamento, monitoraggio dell’attività tecnico sanitaria regionale, può trattare, ai sensi dell’articolo 2-sexies, comma 2, lettera v), del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e nel rispetto del Regolamento UE 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, dati personali, anche relativi alla salute degli assistiti, raccolti nei sistemi informativi del Servizio sanitario nazionale, nonché dati reddituali riferiti all’interessato e al suo nucleo familiare per lo sviluppo di metodologie predittive dell’evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione, secondo le modalità di cui al decreto del Ministro della salute 7 dicembre 2016, n. 262.
2. Con decreto del Ministro della salute, avente natura regolamentare, da adottarsi previo parere del Garante per la protezione dei dati personali, sono individuati i dati personali, anche inerenti alle categorie particolari di dati di cui all’articolo 9 del Regolamento UE 2016/679, che possono essere trattati, le operazioni eseguibili, le modalità di acquisizione dei dati dai sistemi informativi dei soggetti che li detengono e le misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti degli interessati, nonché i tempi di conservazione dei dati trattati.

Quindi, per prevedere la diffusione del COVID-19, il Servizio Sanitario chiede e gestisce le Notizie Sui Dati Reddituali di una persona. Premesso che sono dati già in mano allo stato, a che serve? Il povero si ammala di più del ricco per la COVID-19?? La Cura è diversa, per cui do al poverlo l’idrossiclorochina ed al ricco invece il Remdesivir?

Non è mica finita. I dati di cui si prevede la trattazione da parte del servizio sanitario indicati nella seconda parte sono quelli dell’art. 9 del Regolamento Europeo sulla privacy, e, per la precisione sono le informazioni:  sull’origine razziale o etnica, sulle opinioni politiche, sulle convinzioni religiose o filosofiche, o sull’appartenenza sindacale, sui dati genetici, sui dati  biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, ed i dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona.

Ora non si poteva specificare che le informazioni a disposizione del SSN sarebbero state quelle genetiche e quelle relativa alla salute delle persone? Perchè fare i tutto un faldone e metterci dentro anche quelli politici, religiosi, etnici, etc? Cosa facciamo, se uno è iscritto ad un partito lo curiamo diversamente? Per fortuna che questo governo è “Democratico”, se no avremmo pensato ad un “Grande fratello” con la scusa della sicurezza sanitaria, che il governo , così rispettoso delle persone da far passare ogni minima decisione per il parlamento, voglia fare dei dossier su tutti i singoli cittadini sulla base delle loro convinzioni religiose o politiche. Però noi non pensiamo mai male di Conte ….  

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