25 aprile e difesa della Patria: Salvini si trova sulla linea giusta

Oggi si celebra la festa del sangue di una guerra civile in cui molti “liberatori” furono degli efferati assassini. Molti ne approfittano per esultare contro i nazionalismi in nome di presunti valori universali di libertà. E ne approfittano per denigrare il valore della patria.

L’idea di “patria” non implica lo spirito bellico, ma anzi il rispetto dei valori patrii. Il rispetto dei padri, delle tradizioni, delle radici. Quelle radici cristiane che ci hanno fatto esportare bellezza e civiltà nel mondo. Radici che stabiliscono anche il diritto alla nostra difesa dall’invasione barbara di culture aliene alla nostra, di prodotti imposti da un capitalismo selvaggio, di stili di vita contrari al buon spirito della nazione.
Quindi sacrosanto sia lo spirito di difesa della patria e Salvini si trova sulla linea giusta.
Oggi si celebra la nostra invasione ad opera di una Nazione che ci ha colonizzato, secondo alcuni; ma il piano Marshall ci ha anche risollevato. Se da un lato dobbiamo essere grati agli americani, dall’altro è giusto rafforzare la nostra identità e la fedeltà ai nostri prodotti, al nostro genio, rafforzando la nostra industria, come fa ogni paese non governato da parolai imbelli, da cialtroni che sotto lo scudo di una “fratellanza universale”, costruita su basi fittizie, ne approfittano per far spostare capitali secondo il disegno mondialista delle oligarchie plutocratiche.

La fratellanza universale è il valore dei valori, ma va costruito su basi autentiche, sulle identità nazionali, non svuotando l’umanità di contenuti, o meglio, attuando una reductio ad unum forzata. La pluralità è la verità, la molteplicità delle tradizioni, la differenza sostanziale e strutturale, per la quale esistono culture migliori di altre, persone più intelligenti, culture più e meno ricche.
E se la cultura italiana è la più ricca del mondo – e ci credo fermamente – va difesa dallo scempio dei globalisti.
Va difesa anche con ogni mezzo, assieme all’inviolabilita” e alla sovranità dei confini, cui deve far da specchio la moneta.
Uscire dall’Euro è l’unica medicina possibile, tornando alle politiche autarchiche che fecero di Mussolini uno dei più grandi statisti della storia.
La politica economica e interna prima del 1938 fu perfetta. Impariamo dalla perfezione.
Viva la patria, Viva l’Italia, Viva la sovranità!!!
Abbasso il mondialismo e il falso e satanico universalismo.

Francesco Corsi

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