Pistoia, 3 ottobre 2018 – Una petizione con 190 firme di residenti di Vicofaro è stata protocollata in Comune ed inviata anche al prefetto e al vescovo.
Come si legge su La Nazione, si tratta di una lettera di due pagine, più venti che contengono le firme, nelle quali i cittadini protestano per quanto è accaduto e sta accadendo nella parrocchia dove don Biancalani, messo sotto accusa dai residenti, ha accolto e sta accogliendo decine di migranti e senzatetto. La premessa dei firmatari è che nessuno di loro è «fascista o razzista», anzi, si tratta di gente che lavora che vuole solo una convivenza regolata e senza clamori.
I RESIDENTI si lamentano innanzitutto del disturbo della quiete pubblica: «Dal mattino fino a notte nella piazza c’è confusione, per chi vive vicino alla chiesa è impossibile dormire. E’ impossibile vivere tranquillamente». Nel mirino anche la «Pizzeria del rifugiato»: i rumori provocati dalle serate «creano una situazione insopportabile» e la gente si chiede se ci sia o meno «l’autorizzazione per fare musica ad alto volume». C’è poi il fronte dei controlli e della sicurezza: «I ragazzi vengono sorvegliati da chi ha una preparazione adeguata o solo da volontari che la maggior parte delle volte non hanno la capacità di farli stare tranquilli, come dimostrano le frequenti situazioni di caos o litigi che sono sfociati in pugni e aggressioni reciproche? Ci domandiamo – scrivono i cittadini – se lo stesso don Biancalani sia preparato o si sia fatto scappare di mano la situazione». Il passo successivo è chiedere se chi è ospitato a Vicofaro è regolare oppure ha problemi con la legge. Una domanda che inquieta al punto che «ci sono genitori che vanno ad accompagnare e riprendere i ragazzi davanti a scuola per sicurezza».
E ANCORA, il decoro: «Ci sono ospiti di Vicofaro – si legge nella petizione – che non si fanno problemi ad orinare davanti a tutti in pieno giorno in mezzo alla piazza o a defecare davanti alle nostre abitazioni». In sostanza la gente chiede il rispetto della legge («Non possiamo non notare con quale facilità si è deciso di realizzare un centro di questo genere a così poca distanza dalle abitazioni») e fa un appello alle autorità affinché «agiscano con urgenza per ripristinare una situazione di ordine e legalità », anche dopo la chiusira del Cas e l’ordinanza di non idoneità del Comune, visto che in parrocchia ci sono ancora tanti ospiti. «Se don Biancalani vuole fare accoglienza deve farla nel pieno rispetto della legalità , alla quale tutti ci dobbiamo attenere».

