Sono almeno 8.000 i libri dati alle fiamme dai jihadisti nello Stato islamico (Isis) a Mosul, tra cui figurano anche rari manoscritti. E’ quanto ha denunciato il ministero della Cultura iracheno, bollando l’azione come “un crimine contro l’umanità e contro l’identità irachena”.
Secondo il racconto reso all’agenzia di stampa turca Anadolu da un attivista iracheno, che ha dichiarato di aver ottenuto le informazioni da un testimone oculare, i jihadisti hanno ridotto in cenere la biblioteca centrale della città irachena conquistata lo scorso giugno. Le fiamme sarebbero state appiccate nonostante il tentativo delle tribù locali di convincere l’Isis a non distruggere una delle biblioteche più vecchie del Paese, contenente rarità della cultura araba. tiscali