Migranti, Belgio: stretta sui ricongiungimenti familiari

Blgio immigrati

Il Belgio restringe l’accesso al ricongiungimento familiare: solo sei mesi per i rifugiati, due anni per i beneficiari di protezione sussidiaria

Iil Parlamento ha infatti approvato un nuovo disegno di legge che limita l’accesso al ricongiungimento familiare per cittadini stranieri legalmente residenti. Secondo il nuovo testo, i rifugiati avranno solo sei mesi di tempo per presentare domanda di ricongiungimento familiare. Una novità che cambia radicalmente i tempi concessi finora. Per chi ha ottenuto la protezione sussidiaria – ovvero una forma di tutela per chi non ha lo status di rifugiato ma non può tornare nel proprio Paese – l’attesa sarà ancora più lunga: due anni prima di poter presentare la richiesta.

Tra le misure più discusse figura l’aumento del reddito minimo richiesto per presentare la domanda. La soglia passa da 2.100 a circa 2.300 euro netti al mese, con un incremento del 10 per cento per ogni familiare aggiuntivo. In pratica, un richiedente che voglia ricongiungersi con il partner e due figli dovrà dimostrare di guadagnare almeno 2.700 euro al mese. “Una cifra che molti lavoratori belgi non riescono a raggiungere”, denuncia Thomas Willekens, policy officer dell’Ong Vluchtelingenwerk Vlaanderen.

“La nostra società non può più reggere questo peso”

Il ministro per l’Asilo e la Migrazione Anneleen Van Bossuyt, rappresentante del partito nazionalista fiammingo, ha difeso le nuove restrizioni affermando: “Dobbiamo ridurre l’afflusso di persone. La nostra società non è più in grado di sopportare questo peso”. I numeri forniti dall’Ufficio Stranieri indicano che oltre 20.000 persone sono arrivate nel 2023 in Belgio tramite il ricongiungimento familiare da Paesi extra-Ue.

Oltre al giro di vite sul ricongiungimento, il governo ha deciso di aumentare significativamente la tassa per la richiesta di naturalizzazione, che passerà da 150 a 1.000 euro. Una misura che rende l’accesso alla cittadinanza ancora più difficile per i migranti, secondo le critiche delle organizzazioni per i diritti umani. […]
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