Manovra, tagli ai fondi per i migranti: ira delle opposizioni

1000 giunti nella notte a Lampedusa

Si fa sempre più teso il clima in Senato in quella che potrebbe essere la settimana clou per la Manovra. Emendamenti presentati in ritardo, rinvii su rinvii e fondi “scippati” alle modifiche parlamentari e all’accoglienza dei migranti per finanziare il comparto sicurezza. Una decisione che scatena l’ira delle opposizioni, che si sentono “tradite” dopo settimane di “melina” e riunioni per cercare un’intesa sulle priorità cui destinare proprio il tesoretto da cento milioni l’anno per le Camere.

Il Pd parla di “governo in tilt” e di “rischio di esercizio provvisorio”, mentre il M5s esclude qualsiasi “condivisione” del percorso con la maggioranza.

A inasprire gli animi questa volta sono gli stanziamenti per forze di polizia, Forze armate e vigili del fuoco, applaudite in batteria da tutto il centrodestra a partire dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. Per recuperare questi 100 milioni di euro a farne le spese sia, prima di tutto, la dote già esigua lasciata per consentire le modifiche parlamentari. Viene però sforbiciato di 15 milioni l’anno per tre anni anche il nuovo fondo per l’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati, anche a favore dei Comuni interessati, creato ad hoc dall’esecutivo con il Decreto Anticipi. Il tesoretto per le Camere viene di fatto dimezzato per i prossimi due anni, passando da 100 a 50 milioni (52 milioni nel 2025), e ridotto anche per gli anni a venire di 25 milioni di euro l’anno.  tgcom24.mediaset.it

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