Caso Vannacci, Crosetto: ‘sarà destinato ad altro impiego’

Crosetto e Vannacci

Il generale Roberto Vannacci sarà assegnato a un altro impiego e non è certo che tornerà ad un ruolo operativo. Dopo l’avvicendamento del militare finito nella bufera per il suo libro “Il mondo al contrario”, trapelano dettagli del suo colloquio con Crosetto al ministero della Difesa venerdì scorso e qualche anticipazione sul suo futuro. Almeno quello imminente, perché come il generale ha più volte ripetuto in merito a una sua eventuale discesa in politica, preferisce non precludersi alcuna possibilità in qualsiasi campo.

“Al momento resto un soldato”, continua intanto a ribadire. E delle prossime disposizioni parla il ministro, tornando sull’incontro per ‘motivi privati’ avuto al dicastero: “gli ho detto che applicherò le regole e darò tutte le garanzie e le tutele che servono come farei con chiunque. Il libro può scriverlo e presentarlo, il tema non è quello. Vedremo nei prossimi mesi e nelle prossime settimane quale sarà l’impiego di Vannacci, che non è stato cacciato dalle Forze armate e come qualunque dirigente deve avere un impiego. La sua Forza armata gli proporrà un impiego alternativo. Se sarà operativo questo non compete a me ma alla Forza armata e al dialogo che ci sarà tra di loro”, spiega Crosetto all’indomani dell’appuntamento pubblico del generale a Marina di Pietrasanta, tappa del tour per il suo libro che comunque prosegue. Il volume da settimane ha generato un vespaio sui suoi contenuti, considerati da diverse parti come razzisti e omofobi.

Vannacci uranio

Vannacci era stato avvicendato lo scorso 21 agosto nel suo incarico al comando dell’Istituto geografico militare di Firenze e parallelamente è stata avviata un’inchiesta per l’accertamento dei fatti. Attualmente il soldato – che non sarebbe finora stato spostato di sede – è in licenza, “ma quando tornerò in servizio seguirò le indicazioni dei miei superiori”, dice. Venerdì scorso poi il generale aveva interrotto le sue vacanze per andare a rapporto dal ministro, così come lo stesso militare aveva chiesto.

È arrivato vestito in abiti civili e – racconta Crosetto riferendo di un siparietto quel giorno – io ho detto ‘scusi come mai non ha la divisa?’. E lui: ‘Mi hanno detto di non metterla i miei superiori perché oggi venivo da lei come se fosse una cosa privata e non mi hanno neanche dato il rimborso del treno’. Gli ho detto di no, perché quando si chiede il rapporto al superiore gerarchico si rientra in servizio anche se momentaneamente non è in servizio. Quindi doveva venire col foglio di viaggio e in divisa”.

Racconti che continuano ad alimentare la fama del soldato diventato in poco tempo un personaggio, secondo molti corteggiato da alcuni ambienti politici. Il ministro intanto fa spallucce sull’eventualità che Vannacci possa candidarsi in futuro con proprio Fratelli d’Italia: “Non ne ho idea. Non mi occupo del futuro di Vannacci. Vannacci ha chiesto di parlarmi, gli ho parlato, ho detto a lui quello che pensavo, ho ascoltato quello che lui doveva dirmi”.

Non manca un monito che Crosetto rivolge indirettamente a Vannacci: “Sono convinto che il sistema democratico si alimenta dal confronto delle idee, che anche se diverse devono confrontarsi. Ma le istituzioni hanno un altro compito, devono difendere principi e valori. Le idee possono essere diverse ma i principi e i valori sono un’altra cosa: soprattutto deve difenderli chi lo fa per lavoro e per scelta, in primis le Forze armate”. TiscaliNews

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