Qatargate, giudice: “Panzeri anima di organizzazione fraudolenta”

Antonio Panzeri

Nell’ambito del Qatargate Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato in carcere a Bruxelles, “sembra aver sviluppato e animato una vasta organizzazione fraudolenta i cui atti criminali avrebbero avuto una natura complessa, organizzata e ripetitiva”. È quanto si legge nel mandato di arresto europeo notificato a Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex parlamentare europeo, ora ai domiciliari, la prima nella Bergamasca e la seconda nel suo appartamento nel Milanese. Le due donne sono accusate di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.

Nell’indagine della magistratura belga sul Qatargate sarebbe stato individuato un gruppo “indeterminato e molto ampio” dedito alla consumazione di fatti “di corruzione, operante all’interno di strutture europee con o senza legami con l’Unione europea”.
Fatti di corruzione legati a “ingenti somme di denaro” in cambio della “propria attività”. E’ quanto emerge dal decreto della Procura di Milano con il quale, su delega del giudice istruttore di Bruxelles, è stata effettuata una serie di perquisizioni, tra cui una nell’abitazione di famiglia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, e una in quella del suo ex collaboratore Francesco Giorgi.

Nell’ambito dell’inchiesta Qatar, Francesco Giorgi – il compagno dell’eurodeputata greca Eva Kaili e uno dei quattro arrestati nelle indagini della procura belga – ha confessato agli inquirenti di aver fatto parte di un’organizzazione utilizzata dal Marocco e da Doha allo scopo di interferire e condizionare negli affari europei. Giorgi è stato incriminato e incarcerato per corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale.

Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Giorgi ha ammesso di aver agito illegalmente e si è detto pentito. Lo scrive il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica. Secondo quanto riportano i media greci, la Procura di Atene ha aperto un’indagine penale sull’ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, per corruzione e riciclaggio di denaro in relazione a fatti diversi da quelli su cui sta lavorando la magistratura belga.

Secondo i media, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri. Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documenti consultati dai due quotidiani, Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l’ambasciatore del Marocco in Polonia.   www.tgcom24.mediaset.it

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