Torino, 25enne decapitato con un colpo di mannaia

decapitato con un colpo di mannaia

Lavapiatti bengalese decapitato con un colpo di mannaia. Modalità da brutale esecuzione. Mistero e incredulità a Torino, per la brutale uccisione di un ragazzo di 25 anni del Bangladesh, descritto da tutti come una persona buona, senza nemici, dedito al lavoro. Faceva il lavapiatti in un ristorante. Una vendetta. Questa l’ombra – si legge sulla Stampa – sull’omicidio di Mohamed Ibrahim, decapitato l’altra notte a Torino, in un alloggio al terzo piano di un palazzo quasi fuori dalla città, al confine con Collegno, che condivideva con altri due connazionali.

Il giovane è stato ucciso con un colpo al collo, inferto con un coltello da cucina, forse una mannaia. Un’esecuzione? Un rituale? Una cosa è certa. Le modalità del delitto fanno pensare a un omicidio simbolico.

I due giovani che vivevano con Mohamed – prosegue la Stampa – sono stati sentiti per oltre dodici ore negli uffici della Questura. Entrambi sembrano avere un alibi: l’altro giorno lavoravano. Le indagini della Squadra Mobile proseguono su due fronti.

Da un lato la scena del crimine: le impronte di scarpe da ginnastica che l’assassino avrebbe lasciato sul pavimento, l’arma del delitto, che al momento non è stata ritrovata. In casa c’erano diversi coltelli, che verranno analizzati. E l’analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.  affaritaliani.it

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