Lavoro forzato, Usa valutano sanzioni per fotovoltaico cinese

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L’amministrazione del presidente Usa Joe Biden sta considerando l’imposizione di sanzioni ad aziende cinesi accusate di ricorrere al lavoro forzato nella produzione di pannelli fotovoltaici e altri componenti nel settore delle energie rinnovabili. Lo ha dichiarato l’inviato speciale per il clima della Casa Bianca, John Kerry, nel corso di una audizione alla commissione Affari esteri della Camera dei rappresentanti Usa ieri, 12 maggio.

Kerry ha tentato di placare le obiezioni dei Repubblicani, che accusano l’amministrazione Biden di agevolare lo strapotere manifatturiero cinese e di danneggiare l’economia Usa con una accelerazione della corsa alle energie rinnovabili e all’abbandono dei combustibili fossili, pochi anni dopo il raggiungimento da parte degli Usa dello status di primo produttore mondiale di petrolio.

Lavoro forzato e pannelli fotovoltaici

Gran parte del polisilicio utilizzato in tutto il mondo per la produzione di pannelli fotovoltaici proviene dalla Cina, e in particolare dalla provincia di Xinjiang, teatro delle politiche di sorveglianza e incarcerazione di massa ai danni della minoranza musulmana uigura.

Ieri Kerry ha dichiarato che fare affidamento agli impegni verbali cinesi in materia di tutela del clima sarebbe “stupido, una pratica errata”; il consigliere ha aggiunto che la Casa Bianca riconosce comunque come un progresso il fatto che il presidente cinese Xi Jinping abbia fatto riferimento al mutamento climatico come ad una “crisi”.  https://www.nova.news

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