Attacco Vienna, Polizia austriaca sapeva che il killer voleva comprare armi

Le autorità austriache erano state informate dalla Slovacchia nei mesi scorsi che l’attentatore Kujtim Fejzulai aveva tentato di acquistare munizioni nel Paese. Lo ha reso noto oggi la Polizia slovacca. Fejzulai ha ucciso quattro persone e ne ha ferite più di venti lunedì sera, in più sparatorie nel centro di Vienna, prima di essere ucciso dalla Polizia austriaca. “La polizia slovacca è stata informata l’estate scorsa che alcuni sospetti provenienti dall’Austria avevano tentato di acquistare munizioni in Slovacchia, senza, però, riuscire nel loro intento”, ha scritto su un social network il direttorato della Polizia slovacca. L’informazione è stata trasmessa immediatamente alla Polizia austriaca, aggiunge il comunicato.

Le armi utilizzate dall’attentatore a Vienna (una pistola e un fucile da assalto) non venivano dalla Slovacchia, aggiunge la polizia slovacca.

Il Ministero dell’Interno austriaco non ha risposto alle richieste di commenti sulla dichiarazione slovacca. Fejzulai era stato condannato a 22 mesi di carcere l’anno scorso, dopo che aveva tentato di unirsi ai combattenti dello Stato Islamico in Siria. E’ stato rilasciato in libertà vigilata in dicembre e ha partecipato ad un programma di deradicalizzazione.

Vienna dista meno di un’ora in auto dal confine con la Slovacchia e da Bratislava. Armi registrate in Slovacchia sono state ripetutamente utilizzate in attacchi terroristici e per commettere altri delitti in Europa. Tuttavia, la Slovacchia ha dato una stretta alle norme nel 2015, per prevenire la vendita illegale di armi da fuoco.  (Adnkronos/Dpa)

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