GB, ministra figlia di rifugiati: mandare i migranti su un’isola

Migranti deportati in un’isola o rinchiusi su navi: l’idea della ministra di Johnson (figlia di rifugiati). Il Regno Unito è sempre più intenzionato a dare una forte stretta all’immigrazione e per farlo si sta ispirando a una delle nazioni che ha regole più severe: l’Australia. L’idea è quella di creare dei centri offshore dove rinchiudere i migranti per tenerli così lontani il più possibile dal territorio britannico. Da giorni sulla stampa del Paese si susseguono le anticipazioni sui piani della Segretaria di Stato agli Interni, Priti Patel, uno dei falchi del governo di Boris Johnson in tema di migranti, nonostante sia lei stessa figlia di rifugiati che hanno ottenuto la protezione in Gran Bretagna negli anni Sessanta. Ieri il Financial Times ha rivelato che inizialmente era stata presa in considerazione l’idea di deportare tutti i richiedenti asilo del Paese in una remota isola nell’oceano Atlantico, uno dei suoi territori d’oltremare, creando lì un hotspot dove tenerli in attesa di decidere se accordare o meno la protezione internazionale.

L’ipotesi valutata sarebbe quella di creare un mega hotspot nell’isola di Ascension, collocata fra le coste dell’Africa centro-occidentale e quelle del Brasile, a circa 6mila chilometri di distanza dal Regno. L’isola viene usata come stazione di sosta per rifornire e difendere le Isole Falkland, ha una base RAF e una popolazione di meno di mille abitanti. Spostare i richiedenti asilo lì dopo il loro arrivo nel Regno Unito rappresenterebbe una grande sfida logistica per questo, scrive il Ft, l’Home Office (gli Interni) si sarebbe rivolto al Foreign Office (Esteri) per una valutazione al riguardo.

Oggi invece il Times e il Guardian hanno aggiunto altri dettagli dei piani che sono in corso di valutazione da Patel e la sua squadra. Un’altra idea è quella di utilizzare vecchie navi da crociera per creare così dei centri di detenzione galleggianti. Tra le ipotesi c’è anche l’acquisto di una vecchia imbarcazione italiana che potrebbe essere acquistata per 6 milioni di sterline e ospitare 1.400 persone in 141 cabine. Ma i documenti trapelati sulla stampa rivelano che, sotto suggerimento dello stesso Johnson, si sta valutando anche la possibilità di mandare i migranti in Paesi terzi che sarebbero potenzialmente disposti ad accettare la costruzione di centri di detenzione sul proprio territorio: Moldova, Marocco e Papua Nuova Guinea sono i principali candidati.

Una fonte dello staff della ministra Patel si è al momento rifiutata di confermare o di smentire alcunché, limitandosi ad affermare che il governo sta esaminando “ogni opzione che possa fermare il flusso di piccole imbarcazioni clandestine e regolarizzare sistema dell’asilo”. “Il Regno Unito è fiero della sua lunga storia di offerta di rifugio a coloro che necessitano protezione”, ha proseguito la fonte sottolineando che “decine di migliaia di persone hanno ricostruito le loro vite nel Regno” e che Londra “continuerà a garantire rotte legali e sicure anche in futuro”. Tuttavia – ha concluso – come governo “impegnato a riformare le politiche e le leggi sull’immigrazione illegale… dobbiamo garantire protezione a chi ne ha bisogno contrastando al contempo gli abusi contro il sistema e la criminalità ad essi associata”.

Per più di otto anni l’Australia ha inviato tutti i richiedenti asilo arrivati nel suo territorio in strutture appositamente costruite in Papua Nuova Guinea e Nauru, in virtù di accordi finanziari stipulati con i governi dei due Stati del Pacifico. Come ricorda il Guardian almeno una dozzina di persone sono morte nella rete di detenzione offshore del Paese, e ci sono stati migliaia di casi di malattie mentali e autolesionismo.

“Questa idea è ridicola, disumana, completamente poco pratica e incredibilmente costosa – quindi sembra del tutto plausibile che questo governo Tory l’abbia pensata”, ha commentato con una stoccata il Segretario di Stato ombra agli Interni del labour, Nick Thomas-Symonds. Nell’ultimo anno più di 34mila persone che hanno registrato richieste di asilo nel Regno Unito e nel Paese sono in forte aumento gli sbarchi illegali di migranti provenienti dalla Francia attraverso la Manica. Finora nel 2020 5mila persone sono arrivate sulle coste inglesi in gommone, più del doppio delle 1.890 arrivate in tutto il 2019.

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