Caso Bonafede e Di Matteo, Nordio: “Il Csm non ha nulla da dire?”

Sul caso Alfonso Bonafede-Nino Di Matteo, in un intervento sul Messaggero, interviene Carlo Nordio. E nel mirino di quest’ultimo, che pur premette di non aver mai lesinato critiche al ministro della Giustizia grillino, ci finiscono soprattutto Di Matteo e la magistratura. Riferendosi alla denuncia del pm della scorsa domenica a Non è l’arena, Nordio scrive: “Ha aspettato due anni, per lamentarsene in un intervento televisivo. Una scelta timidamente criticata dall’Anm, e sulla quale il Csm pare non abbia niente da dire”, punta il dito.

Il punto è che, rimarca l’ex magistrato, “se emeegesse che la decisione finale (di Bonafede sul Dap, ndr) è stata frutto di un’imposizione, o peggio di un reato, la vicenda assumerebbe caratteri penali, e Di Matteo avrebbe dovuto essere il primo a denunciarli”.

E in tutto ciò, mette in evidenza Nordio, Csm e magistratura tacciono. “Incidentalmente ricordiamo che si tratta di un Csm falcidiato dall’inchiesta sul giudice Palamara, che ha consentito l’elezione suppletiva proprio di Di Matteo, inchiesta che, dopo le sapienti divulgazioni di intercettazioni e pettegolezzi, oggi sembra tranquillamente assopita”, conclude critico Nordio.  liberoquotidiano.it

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