di Armando Manocchia
#VOCEDELVERBORIFLETTERE®ï¸
“Dell’itala tromba / Rintroni lo squillo, / S’innalzi un vessillo, / Si tocchi l’altar. / Ai forti l’alloro, / Infamia agl’imbelli : / Sorgete, fratelli, / La patria a salvar.” (Giusti)
Consentitemi di ricordare quello che già sapete, ma la ripetizione è la mamma della memoria, e cioè che tutti i diritti e le libertà di cui abbiamo potuto godere fino a qualche tempo fa, non ci sono stati regalati.
I diritti e le libertà che ora ci negano sono stati conquistati dai nostri avi e non con il cazzeggio sui social o con le petizioni, ma con le lotte!
Quali lotte? Gli scioperi, le assemblee, le proteste, i presidi, i cortei e le manifestazioni di piazza. Quindi con duro e costante lavoro, con il sudore, le lacrime, e come no, anche con il sangue, le ferite o anche con la vita.
L’errore che abbiamo fatto, e continuiamo a fare tutti, nessuno escluso, è stato ed è quello di non custodire, di non coltivare, di non annaffiare le piante dei diritti e delle libertà che abbiamo eredidato, e queste piante si sono prima appassite e ora seccate del tutto.
Come potete vivere sulla vostra pelle, ci stanno impoverendo e schiavizzando, ci stanno depredando e desovranizzando come Nazione e non ultimo, ci stanno dissolvendo come civiltà e identità meticciandoci con persone che nulla hanno a che fare con la nostra civiltà .
Ebbene, nonostante tutto ciò, NESSUNO pensa di reagire, di ribellarsi, di protestare, di manifestare la sua contrarietà , il proprio dissenso?
Aspettate forse il richiamo dei vostri leader di partito, quelli che fanno a baci in bocca e sono complici dei TRADITORI?
Aspettate pure…
Chi invece non vuole aspettare di cadere per vedere che male si è fatto, faccia come hanno fatto i nostri genitori e nonni, che dalle macerie del dopoguerra, si sono rimboccati le maniche ed hanno ricostruito il Paese portandolo tra le prime economie del mondo.
Certo, altra gente, ma anche altri politici e altra Magistratura.
Oggi, al posto dei politici, sono arrivati i politicanti, i dilettanti allo sbaraglio, traffichini, ladri e corrotti.
Al posto di una Magistratura rispettabile e incorruttibile, sono arrivati certi giudici in cerca di visibilità e notorietà , carrieristi, arrampicatori sociali ideologizzati e politicizzati; giudici troppi attivi nell’ostacolare una certa parte politica, che rimangono invece inattivi quando la Costituzione viene calpestata e violata.
E così, tra una finestra di Overton e l’altra, l’asticella sale ogni giorno.
Dopo 5 governi illegittimi, legittimati da un PdR altrettanto illegittimo, e in mezzo a una crisi indotta (2008) per desovranizzare gli Stati e costringerli a fare riforme strutturali che avvantaggiano lobby e gruppi di potere mettendo gli artigli su interi settori industriali, economici e di servizi, siamo ancora allo stesso punto.
Nel contesto, mentre la disoccupazione cresce e la gente si impoverisce sempre di più, schiavizzarla diventa un gioco. Una popolazione sempre più inebetita e ipnotizzata dal costante martellamento della propaganda governativa difficilmente si rende conto che dalla Democrazia alla Dittatura il passo è stato breve e che è già stato compiuto.
Per rovesciare questa tirannia, imposta da camerieri e maggiordomi al servizio del Clan U€, filiale del NWO, per processare questi traditori della Patria, non serve cazzeggiare sui social, non servono petizioni e purtroppo, come abbiamo già visto, non servono neanche le elezioni, ma serve solo la piazza.
Scendiamo in piazza. Facciamolo, appena possibile, ma facciamolo. Facciamo come i nostri avi che ci hanno garantito per decenni, diritti e libertà come in pochi paesi al mondo. Ribelliamoci a questa dittatura. Pacificamente. A mani nude, testa alta e schiena dritta. Non sevono mazze e pietre, fucili o forconi. Serve solo la volontà . Basta con il dire. Serve il fare. Ci vuole coraggio, determinazione e la consapevolezza che, se non facciamo qualcosa noi, questi traditori al governo, ci toglieranno tutto, se non a noi, ai nostri figli, compresa la vita. Dobbiamo far sapere all’oligarchia che lo status quo non ci sta bene, altrimenti vale il silenzio assenso.
Scendiamo in piazza per dire BASTA e per dire NO alla DITTATURA. Per dire: giù le mani dai nostri DIRITTI e dalle nostre LIBERTA’, e ATTUIAMO la COSTITUZIONE
costi quel che costi!
Quando? A tempo debito lo saprete.
Armando Manocchia