da Conflitti e Strategie – – Roberto Gualtieri, nuovo ministro dell’Economia offende gli italiani e la democrazia: “Ci sono cose più importanti delle elezioni, anche Hitler le ha vinte e poi si è capito come è andata. Quindi non mi sembra un criterio assoluto che va sopra il bene e il male. I cittadini possono essere ingannati dalla propaganda!â€. La frase è stata pronunciata lo scorso anno in diretta TV ad Omnibus su La7.
C.V.D. Ecco come sono gli “antifascistiâ€, che pretendono nel contempo di essere i veri difensori della “democraziaâ€, secondo loro basata sulle elezioni, che ovviamente si guardano bene dal fare con la “trovata†del voto ogni 5 anni, anche se nel frattempo non semplicemente i sondaggi ma vere elezioni generali e regionali hanno rovesciato completamente il quadro presentatosi il 4 marzo 1918.
Per inciso ricordo che il nazismo non ha vinto per aver preso il 43,9% nelle elezioni del marzo 1933, ma perché i ceti popolari non ne potevano più della putrefatta Repubblica di Weimar e in molti seguirono perfino le SA di Röhm per un buon anno nel far fuori numerosi “weimariani†di ogni schieramento politico, fra cui molti socialdemocratici. Fino a quando, su richiesta dei grandi industriali a Hitler, le SA non furono messe in riga nella “notte dei lunghi coltelli†tra il 30 giugno e il 1° luglio 1934 (uccidendo anche il loro capo). Stiano attenti questi ignoranti (o peggio) della storia perché la Repubblica italiana si avvia ad assomigliare – con i logici mutamenti d’epoca nelle forme di manifestazione – a quella di Weimar.
E lo schieramento ancora definito “sinistraâ€, e per di più “antifascistaâ€, è ormai ad un tale livello di degenerazione da ricordare quella della socialdemocrazia tedesca subito dopo il crollo della II Internazionale nel 1914-15; e diventata insopportabile per le stesse masse operaie nei primi anni ’30.GLG
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Si dice che Rudolf Hilferding, più volte ministro della Repubblica di Weimar, il grande studioso del capitale finanziario, colui che aveva elaborato, a detta di molti, il “IV libro†del Capitale proseguendo l’opera di Marx (anche se quest’ultimo approvò la pubblicazione solo del primo), scappò nel 1933 in vestaglia e pantofole dalla Germania. Non aveva creduto al fatto che i nazisti potessero essere capaci di andarlo a prendere a casa. Nonostante fosse stato avvisato dai suoi allievi poco ci mancò che fosse effettivamente acciuffato. Si sentiva ancora protetto dal suo ruolo e dalla sua fama ma si sbagliava. Non aveva capito quale rabbia stesse montando nel suo martoriato paese.
E stiamo parlando di Hilferding e non di Ciccio Giallorosato, nuovo ministro del nuovo governo della nuova era in cui non si vota più. In verità , in Italia manca ancora “qualcosa†per “organizzare†detta rabbia in modo mirato e non credo accadrà proprio domani. Tuttavia, se dovesse putacaso succedere che qualcuno si mostri in grado di farlo e non essendo propriamente i nostri campioni istituzionali degli Hilferding bensì molto ma molto meno, si può immaginare che costoro si faranno acchiappare persino in mutande e allora potremmo vederli addirittura volare dalle finestre come mamma li ha fatti..
Il bubbone cresce e più cresce e più richiederà l’opera di un Grande e spietato chirurgo finalizzata alla resecazione totale, con conseguenze nefaste ed incalcolabili anche per chi non c’entra nulla. Si può ancora rimediare ma i tempi stringono. Che arrivi qualcosa di peggio del nazismo si può evitare a patto di non sottovalutare il sopracitato allarme. GP