Migranti: 236 sbarcano a Pozzallo, 79 a Crotone

Sono sbarcati tutti i 236 migranti giunti sabato sera a Pozzallo, in provincia di Ragusa. A fare accelerare le procedure hanno contribuito anche motivi di sicurezza per le cattive condizioni del barcone sul quale si trovavano gli immigrati. L’imbarcazione è stata trainata da un peschereccio fino al porto. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e Capitaneria di porto. Quasi tutti i migranti a bordo sono eritrei. Individuati gli scafisti: si tratta di un libico e di un tunisino.

“Malta si conferma vergognosa, chissà se a Bruxelles sprecheranno inchiostro per mandare letterine di richiamo anche a La Valletta”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

(www.ilcrotonese.it) Settantanove persone sono state tratte in salvo nella serata del 23 novembre al largo di Crotone. Si tratta di un gruppo di pakistani, tutti uomini tra cui almeno 5 minori, che si trovavano a bordo di una imbarcazione a vela incagliatasi tra Capo Cimiti e Capocolonna. In loro soccorso sono arrivate le motovedette della Capitaneria di Porto di Crotone che hanno provveduto al trasbordo per poi condurre i migranti nel porto pitagorico.

E mentre ospitiamo altri stranieri, un dettagliato report dell’Istat comunica che sono oltre cinque milioni i poveri in Italia, l’8,4% della popolazione residente. Un dato in aumento costante nel tempo: in dieci anni la povertà assoluta è infatti aumentata del 182%. Degli oltre 5 milioni di poveri, un milione 200 mila sono bambini e ragazzi.

Famiglie in povertà assoluta nel 2017, 1 milione e 778 mila (6,9%; 6,3% nel 2016), ossia 5 milioni e 58 mila persone (8,4% contro il 7,9%). Cresce anche la povertà relativa (spesa pari a 1.085.22 euro mensili per una famiglia di due persone) che riguarda 3 milioni e 171 mila famiglie (12,3% contro il 10,6%) e 9 milioni e 368 mila persone (15,6% contro il 14%).

Ecco nel dettagli i dati elaborati dall’Istat www.istat.it

– Degli oltre 5 milioni di poveri, un milione 200 mila sono minori (12,1% del totale) .

– Povere il 37,2% delle famiglie al Nord (37,6% nel 2016), il 15,3% al Centro (19,2%), il 47,5% nel Mezzogiorno (43,2%).

– La povertà assoluta (insieme di beni e servizi considerati essenziali per standard di vita accettabili) aumenta per lo più nel Mezzogiorno sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli individui (da 9.8% all’11,4%).

– I valori più bassi di povertà relativa si hanno in Valle d’Aosta (4,4%), Emilia Romagna (4,6%), Trentino Alto Adige (4,9%); le regioni con valori più alti: Calabria (35,3%), Sicilia (29%) , Campania (24,4%).

– Peggiora la povertà nelle famiglie con un figlio minore: quella assoluta sale a 9,5% da 7,2%. Mentre è più contenuta dove sono presenti anziani (4,8%). La povertà assoluta cala con l’aumentare dell’età della persona di riferimento; il valore minimo, il 4,6%, si rileva nelle famiglie con persona di riferimento over64, mentre quello massimo, 9,6%, con gli under35.

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