I jihadisti che tornano in Kosovo non sono monitorati né perseguiti

“Solo qualche giorno fa la portavoce della Commissione Europea, Maja Kocijancic, in vista delle elezioni parlamentari del Kosovo, indicava ai partiti di quel paese una ben precisa road-map verso l´integrazione europea che metteva al primo posto la liberalizzazione dei visti – dichiara l´On. Mario BORGHEZIO – e non, ad esempio, la protezione delle minoranze serbe cristiane”.

“I Kosovari alle urne hanno premiato il partito dell´ex premier Haradinaj, già comandante dell´UCK e propugnatore di una Grande Albania: bel risultato delle gennerose politiche UE di aiuti a questo che, altrove, sarebbe ordinariamente chiamato ‘Stato canaglia’…”

Persino in un documento ufficiale sullo stato di avanzamento del processo di adesione del Kosovo oggi al voto nell’aula di Strasburgo, si dà atto che molti foreign fighters, tornati in Kosovo, non sono monitirati e perseguiti”!

Ieri sera, nell’aula di Strasburgo, ha inoltre stigmatizzato il fatto che “la portavoce dell’UE continui a promettere la liberalizzazione dei visti per un Paese che esporta soprattutto crfiminalità e terroristi islamisti, vera culla dell’Islam più radicale in Europa!”

On. Mario Borghezio – Deputato Lega Nord al P.E.

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