Accade a Firenze, nel feudo di Renzi

Comuni: Firenze, Nardella nuovo vicesindaco

 

Accade a Firenze, nel feudo di Renzi. Qui si organizzano festicciole pre-elettorali nel Salone dei Cinquecento facendo vedere quanto siamo bravi e quanto siamo belli al Jet-Set Internazionale (opuscoli d’obbligo solo in lingua inglese) mentre storiche istituzioni come la Biblioteca Nazionale, l’Accademia della Crusca, l’Archivio di Stato, l’Opificio delle Pietre Dure languono per mancanza di fondi e di personale.

Che la democrazia sia in pericolo è sotto gli occhi di tutti, che a Firenze si malmenino i giornalisti a Palazzo Vecchio pure, ma che si sia ai minimi mondiali riguardo alla libertà di stampa e di poter parlare in Consiglio Comunale senza essere ogni volta redarguiti dalla Presidente del Consiglio è ancora un fatto a pochi noto.

Ma c’è di più, a Firenze per garantire il processo democratico la presidenza della Commissione Affari Istituzionali, che si occupa della revisione di tutti i regolamenti, qualcosa che si può paragonare ad una “costituzione comunale”, dovrebbe spettare a membri dell’opposizione.

La consigliera Amato, fuoriuscita dal M5S a gennaio, è ancora Presidente della Commissione Affari Istituzionali.

Abbiamo fatto presente sia alle forze di opposizione che alla maggioranza che volevamo per il M5S la presidenza della Commissione ma il capogruppo del PD ci ha risposto che prima “avrebbe preferito terminare la revisione del Regolamento Comunale”, la consigliera invece aveva promesso che si sarebbe dimessa subito dopo l’approvazione del nuovo Regolamento. Sono passati tre mesi e l’unica cosa che sappiamo è che con questa presidenza nel nuovo Regolamento saranno TOTALMENTE ABOLITE LE INTERROGAZIONI A 5 FIRME CON RISPOSTA IN AULA.

Il nuovo Regolamento limiterà fortemente i diritti dell’opposizione ed insieme alla mancanza di un collegamento radio in diretta delle sedute del Consiglio Comunale (che richiediamo da mesi) questo produrrà forti limiti sia nella possibilità di informare i cittadini che di potergli dare voce tramite le interrogazioni in aula sui casi più urgenti e importanti.

La “necessità” di eliminare le interrogazioni a 5 firme che prevedono la risposta in aula è probabilmente scaturita dall’abuso che ne hanno fatto alcuni gruppi, i quali hanno monopolizzato i lavori di intere sedute di consigli comunali ostacolando i lavori sui documenti più importanti come delibere, mozioni e risoluzioni.

Il M5S per senso di responsabilità ha sempre limitato questa forma di interrogazione ai casi di effettiva necessità e urgenza, consapevole che questo comportamento non sarebbe stato accettato a lungo dalla maggioranza.

Adesso, dopo che alcuni consiglieri, tra cui la presidente della Commissione, si sono rifiutati giovedì scorso di sottoscrivere diciotto nostre interrogazioni per motivi che prescindono dalla bontà degli argomenti in esse contenuti, il nostro giudizio sulla capacità di essere super partes, di avere chiaro il concetto di Democrazia e soprattutto di essere garante dei diritti dell’opposizione dell’attuale presidente della Commissione Affari Istituzionali è totalmente negativo.

Per questo motivo abbiamo annunciato oggi in Consiglio Comunale che non intendiamo attendere l’approvazione del nuovo regolamento e presenteremo una mozione di sfiducia per destituire la presidente Amato.

Silvia Noferi M5S

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