L’Italia colpisce gli amici di Putin, 30 mln di beni sequestrati a Rotenberg

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23 settembre – Amico di judo e  collega di affari. Ecco perché le prime sanzioni sono toccate a lui, nonostante sia “soltanto” al quinto posto della black list stilata dagli Stati Uniti sulle persone da “colpire”. Arkadij Romanovich Rotenberg, uomo d’affari russo sessantatreenne, è finito nel mirino dell’Italia che gli ha congelato beni per trenta milioni. Tutta colpa dell’amicizia decennale – e dei rapporti economici – fra l’imprenditore russo e Vladimir Putin, finito nel mirino dell’Ue per la guerra scatenata in Ucraina.

Così, il primo a pagare con il “congelamento dei beni” è stato proprio Rotenberg, titolare in Russia di numerose società che si sono assicurate appalti miliardari per le recenti Olimpiadi invernali di Sochi ed ex compagno di judo del presidente russo. Il provvedimento, eseguito per la prima volta dalla Guardia di finanza in Italia, fa riferimento – spiegano le fiamme gialle – al regolamento n. 269 del 2014 adottato dall’Unione Europea e consiste in “misure per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l’attività di Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale“.

 

Tra i beni congelati in Italia a Rotenberg vi sono il Berg Luxury Hotel, albergo a quattro stelle nel centro di Roma, un immobile a Tarquinia, una villa a Villasimius e due a Porto Cervo.

L’incubo per l’oligarca russo, però, potrebbe non essere ancora finito. Nella lista trasmessa al Valutario, spiega “Il Corriere della Sera”, oltre a Rotenberg figurano le persone che gravitano intorno a lui, parenti o semplici prestanome sui quali sono ancora in corso verifiche e che potrebbero diventare destinatari di analoghe misure. L’obiettivo sarebbe sempre lo stesso: evitare che Putin continui ad operare economicamente fuori dalla “sua” Russia.

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