Cameron: stretta contro l’immigrazione e stop benefici “in cambio di nulla”

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29 luglio – Come promesso, il premier britannico David Cameron lancia la stretta all’immigrazione proveniente dall’Unione europea, dimezzando il periodo in cui possono essere richiesti i sussidi pubblici di disoccupazione. Gli immigrati senza prospettive di trovare un posto realistiche potranno quindi beneficiare dei sussidi per tre mesi contro i sei attuali.

Il premier ha annunciato i suoi piani in un intervento sul Daily Telegraph, in cui ha affermato che controllare gli ingressi nel Paese è vitale per i piani futuri del governo. La stretta ai benefit, ha sottolineato Cameron, serve per ricordare a chi conta di trasferirsi nel Regno che non è possibile ”avere qualcosa in cambio di nulla” e che il Paese deve essere una calamita per i talenti.

Cameron promette la linea dura anche contro i continui ricorsi che allungano i tempi di permanenza degli immigrati colpevoli di reati: “prima i rimpatri, poi gli appelli”.

INoltre – dice Cameron – non si avrà diritto a una casa subito. Le agenzie di reclutamento di personale non potranno più fare selezioni direttamente in altri paesi dell’Ue escludendo i britannici e avranno l’obbligo di pubblicare annunci in inglese nel Regno Unito.

Il traguardo indicato dal leader conservatore è “un sistema dell’immigrazione che metta la Gran Bretagna al primo posto“. L’azione, spiega, si è concentrata su tre punti. La priorità è stata quella di “mettere fine agli abusi”, come l’ingresso nel paese per motivi di studio di persone iscritte a college fasulli: ne sono stati chiusi 750.

Per quanto riguarda il contrasto all’immigrazione illegale, secondo Cameron bisogna agire al di là del controllo delle frontiere: “È assurdo – afferma – che chi è entrato illegalmente possa prendere la patente, affittare un appartamento o aprire un conto corrente”. Sono state ritirate oltre tremila patenti; da novembre i padroni di casa saranno tenuti a verificare lo status di immigrazione degli inquilini, mentre da dicembre scatteranno nuove regole per le banche.

 

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