6 nov. – Giancarlo Caselli non cambia idea. Le sue dimissioni da Magistratura Democratica, peraltro risalenti allo scorso ottobre, sono da considerare irrevocabili. Il capo della procura di Torino, che non desiderava certo che questa storia venisse pubblicizzata, non ha digerito affatto che l‘Agenda 2014 della corrente progressiva della magistratura abbia ospitato uno scritto di Erri De Luca, che di recente ha giustificato il sabotaggio in Val di Susa e ha riconosciuto di aver preso parte ai blocchi stradali organizzati dai No Tav.
Stando agli ambienti della procura, a provocare l’indignazione di Caselli e’ stata la ricostruzione di De Luca degli ‘anni di piombo’, la cui rilettura viene giudicata ‘grottesca’ e ‘caricaturale’. Per Caselli che ha combattuto in prima linea contro il terrorismo, quegli anni, invece, hanno significato “lutti e sofferenze indicibili”. E Magistratura Democratica, dunque, non avrebbe mai dovuto ospitare un testo di quel genere.
La rottura con la corrente di cui Caselli e’ stato un punto di riferimento importantissimo per anni, dunque, e’ per il significato politico legato all’ospitalita’ offerta allo scritto di De Luca, fatti salvi i buoni rapporti con i colleghi di Md. A questo punto poco contano le giustificazioni dei curatori dell’Agemda. Le dimissioni di Caselli restano li’ e, spiegano in procura, non ha neppure piu’ senso parlarne. (AGI) .