Idem furiosa e arrogante “non sapevo dell’Ici non pagata. Non mi dimetto”

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21 giu. – “Non sapevo dell’Ici non pagata, come qualunque cittadino, se ci sono state irregolariata’, paghero’ con gli interessi. Non mi sono mai occupata personalmente della gestione di queste cose. Nella mia vita ho passato tre settimane al mese in canoa, dodici mesi l’anno”. Letta “mi ha rinnovato la sua fiducia, mi ha fatto molto piacere. Non mi ha chiesto di rinunciare al mandato”.

Cosi’ il Ministro per le Pari Opportunita’ e lo Sport, la campionessa olimpionica Josefa Idem, in una intervista alla Repubblica, spiega la sua versione dei fatti sulla vicenda dell’Ici non pagata su una casa. “L’accusa di aver violato una legge alimenta il triste ritornello: vedi sono tutti uguali. Anche perche’ e’ piu’ forte la tentazione di sporcare un lenzuolo pulito. Ed e’ per questo che non mi dimetto. Ho sempre vissuto lontano dal lusso – afferma il Ministro – solo di quello che ho guadagnato , e’ il caso di dirlo, con il sudore e con tanta fatica. Sono dunque consapevole che l’accusa di aver violato una legge, in questo caso di non aver pagato una tassa, e’ per una persona come me pesantissima”.

Entrando nel governo, ha detto ancora la Idem, “ci ho rimesso sul piano della vita privata e sul piano economico. Ma faccio un lavoro bellissimo e penso che ne valga la pena: di combattere contro la marginalita’ e la precarieta’ dello sport, di dare dignita’ agli atleti, di spiegare che lo sport giovanile e’ cultura e di fare in modo che entri nelle scuole, di combattere contro i pregiudizi verso le donne picchiate e uccise ogni giorno, verso chi e’ piu’ debole e non vede riconosciuti i suoi diritti. Questo e’ quello che sono venuta a fare e vorrei provare. Se poi il gioco al massacro abituale tutto intorno a noi, prevede che sia questo il mio turno di essere fatta a pezzi, io dico: la poltrona non mi interessa, mi interessa il progetto per cui sono stata chiamata. Se posso arrivare al traguardo ci provo, come sempre, con le mie sole forze. Ma non si muore in gara – ha concluso – si combatte fino a che e’ sensato farlo”.

5 thoughts on “Idem furiosa e arrogante “non sapevo dell’Ici non pagata. Non mi dimetto”

  1. “…e’ piu’ forte la tentazione di sporcare un lenzuolo pulito” ??? Vedo il lenzuolo non vedo il pulito.

  2. 1 – Sei comunque tu la responsabile dei tuoi pagamenti, ecco perchè non si lasciano ad altre persone. Sennò, come ha detto Loredana, tutti potremmo dire di non sapere e non pagare.

    2 – Questa manfrina del “non mi dimetto perchè non mi arrendo” ormai ha stancato. Stancava già quando berlusconi non si voleva dimettere perchè “l’italia aveva bisogno di lui”. Ma ditelo che non volete perdere POLTRONA e SOLDONI, questa panzana del “sono importante per voi e non mi dimetto” è stupida e ci credono solo persone stupide.

    3 – Davvero? Davvero credi che ci beviamo il racconto del “non lo sapevo”? Come fai a non sapere che non hai pagato le tasse? Qualcuno se ne occupa? Chi? Fuori il nome e vediamo se è vero….ma siccome ci pigli per il culo sappiamo che hai semplicemente evaso. Porca merda.

    4 – “nella mia vita ho passato 3/4 della mia vita in canoa” ….ma bafangul!

  3. Il non sapere non la fa innocente. (Ma non credo lo sia ) Tutte scuse. Ha odorato il miele

    1. Ma infatti la sigla ” IGNORANTIA LEGIS NON EXCUSAT significa:
      LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA!!!!

  4. L’ignoranza è la condizione dell’ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, ovvero manca di una conoscenza sufficiente di una o più branche della conoscenza. Può altresì indicare lo scostamento tra la realtà ed una percezione errata della stessa.
    In senso comune il termine ignoranza indica la mancanza di conoscenza e di qualche particolare sapere, inteso in generale o su di un fatto specifico. Può significare anche non avere informazioni su un fatto o su un argomento.Questa è l’accezione originaria del termine, che deriva direttamente dal greco gnor-izein (conoscere) attraverso il latino ignorare (in – gnarus, che non sa).
    Ma è altrettanto vero che: Ignorantia legis non excusat. Fin dai tempi degli antichi romani, nessuno ma proprio nessuno può difendersi dall’accusa di aver commesso un atto contrario alla legge perché “ignorante”, cioè perché non a conoscenza di quel precetto normativo. Se così non fosse, figuratevi quanti reati sarebbero stati commessi all’insegnadella “inconsapevolezza”,
    E con questo ho concluso!!!

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