Scioperano i pescatori ridotti alla fame da norme UE

Il caro gasolio e le regole comunitarie hanno messo ”in ginocchio” i pescatori dell’ Adriatico che stanno scioperando per chiedere l’attenzione delle istituzioni europee: e’ necessario che l’Ue intervenga ”per garantire condizioni di lavoro eque”, e riconosca ”la particolarita’ dell’area adriatica”. A chiederlo e’ l’eurodeputata del Pdl Elisabetta Gardini in un’interrogazione presentata alla Commissione europea.

Fra il 1963 e il 2008 le flotte europee hanno gettato in mare qualcosa come 2.1 milioni di tonnellate di solo merluzzo bianco per rimanere all’interno delle quote per la pesca stabilite dall’Unione. Lo studio è pubblicato dalla New Economics Foundation.

I pescatori rigettano il pescato perché fuori misura (troppo piccolo) o perché di specie non commerciabili o ancora perché hanno già raggiunto la quota loro spettante per farlo giungere a terra e venderlo. Questo sistema delle quote, stabilite solo in base ad accordi commerciali e senza alcun intervento degli organi scientifici, sta diventando devastante.

”Centinaia di famiglie non possono essere dimenticate, migliaia di persone rischiano di non avere piu’ mezzi di sostentamento”, denuncia la Gardini.

Bruxelles dovrebbe affrontare ”con la massima urgenza” la questione della pesca in Italia per evitare ”il fallimento delle marinerie dell’Adriatico”. Secondo l’europarlamentare del Pdl, si tratta di una regione che ha caratteristiche ”del tutto diverse da quelle degli altri mari europei” e di cui l’Ue ”dovrebbe tenere conto”.(ANSA)

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