Manocchia interroga Manca su Psc, oggetto indagine Gdf. Risponde Borghi

Manocchia interroga Manca su Psc oggetto dell’indagine della Gdf, ma risponde Borghi.

Il Presidente del Circondario e la Giunta forniscono periodicamente all’Assemblea rapporti complessivi sull’attuazione di progetti specifici, sulla base di indicatori che consentano di valutare, anche sotto il profilo temporale, l’andamento della gestione in relazione agli obiettivi stabiliti
negli indirizzi dell’Assemblea.

In seguito alle indagini da parte della Guardia di Finanza, che gettano più ombre che luci, sul Piano Strutturale Comunale. Ombre, circa il comportamento sulla gestione del Piano – già in notevole ritardo per l’attuazione – ed in seguito alle risultanze delle indagini, ove vi dovessero essere risvolti penali. Mentre, le uniche luci che si scorgono, sono quelle che il Psc, non sarà adottato prima del prossimo anno.

L’indagine della Guardia di Finanza, scaturita da “un atto dovuto”, in seguito ad un esposto sull’espansione residenziale del Comune di  Dozza presentato da due esponenti della stessa parte politica.

Ma veniamo al PSC: Della fermata ferroviaria a Toscanella, nella zona est lungo la strada provinciale Trentola (Via di mezzo) si parla da almeno 20 anni.

Era già scritta nei programmi elettorali di Daniele Manca (sia primo che secondo mandato) e da allora è sempre stata prevista nel PRG (piano regolatore generale) del Comune di Dozza.
Amministrazione che aveva anche inserito e mantenuto nella programmazione triennale dei lavori pubblici i parcheggi scambiatori da realizzare appunto attorno alla fermata. Lavori poi tolti per mancanza di risorse.

La Provincia di Bologna, per realizzare la viabilità di collegamento in quella zona aveva indetto una gara ed ha pagato lavori stradali per quasi 300.000
euro. Il nuovo tratto della Trentola avrebbe dovuto collegare la costruenda stazione alla SS9 Via Emilia, passando per la lottizzazione Ca’ Bruciata. Oggi i lavori compiuti dalla Provincia e dai lottizzanti sono un’autentica opera nel deserto, poiché la nuova strada è senza uscita, non serve a nessuno e che
finisce direttamente in un campo di erbacce.

A conferma, ci sono molti atti che avevano previsto al fermata ferroviaria in quel punto a Toscanella.

Studio di fattibilità trasportistico corridoio Imola-Bologna

Del 20 aprile 2009, commissionato (sarebbe interessante sapere quanto è stato pagato) dalla Provincia di Bologna alla TPS Transport Planning services Associazione Professionale con sede a Perugia e Bologna.

A pagina 98 e 99 dello studio si contempla la fermata ferroviaria di Toscanella e nelle cartine si posiziona esattamente lungo la strada provinciale Trentola

Il Piano della Mobilità Provinciale della Provincia di Bologna, allegato A, VARIANTE AL PTCP,  STESURA APPROVATA nel marzo 2009, Allegato A

A pagina 16 e 36 prevede la stessa cosa

Il PTCP Provinciale, versione aggiornata al settembre 2011, prevede la stessa cosa. Allego cartina (zoom)

Anche l’accordo territoriale per l’ambito produttivo sovra comunale denominato “San Carlo” tra al Provincia di Bologna, Nuovo Circondario Imolese e i Comuni di: Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo, Medicina, e Dozza, ai sensi dell’Art. 15 L.R. 20/2000. sia nella prima versione che nella modifica prevede la Fermata Ferroviaria ovviamente posizionata ove PTCP e PRG indicano chiaramente

Ma poi, cosa succede?

All’ufficio di piano federato del Circondario, istituito nel 2005 con finanziamenti anche regionali, viene affidato il compito di elaborare il PSC Piano strutturale Comunale dei 10 Comuni, entro il 2007.

Dirigente dell’Ufficio è l’arch. Moreno Daini.

Passano gli anni… l’unico parto relativo al PSC è il Quadro Conoscitivo e poi si abbozzano le zone indicate come nuove lottizzazioni, espansioni, ecc.

Il Comune di Dozza è il Comune dove si vuole costruire in modo più massiccio (oltre un migliaio di nuove case ipotizzate, la cui maggior parte in una nuova lottizzazione a ovest di Toscanella, zona FER- Mercatone – Bagnarola) e guarda caso si ipotizza di spostare la costruenda fermata ferroviaria da dove era sempre stata collocata, a proprio lì, dove saranno costruite le nuove case.

L’architetto Moreno Daini, non più dirigente del Circondario, ottiene un incarico professionale dal Comune di Dozza il 31.12.2010  ..    per   “lo studio urbanistico e strategico relativo allo sviluppo  residenziale e infrastrutturale di Toscanella coerente con la programmazione sovraordinata e il documento preliminare del PSC circondariale. (4.800 euro di compenso)

Due mesi dopo l’arch. Moreno Daini costituisce una società, di cui è socio al 33% e amministratore presidente del cda, la società Kit Marketing srl, ha la sede a Imola e guarda caso ha come oggetto sociale ” L’attività di: – Consulenza urbanistica amministrativa ed edilizia- Pianificazione e progettazione economica e territoriale.

La Guardia di Finanza in seguito all’esposto comincia ad indagare su mandato della Procura della repubblica di Bologna

Il sindaco di Dozza coinvolto dichiara che “vi sono terreni di proprietà di assessori”. Insomma, salta fuori che in quella zona vi sono anche terreni di Uniland, società di cui fa parte anche Raffaello De Brasi, ex sindaco di Imola, società finita nella bufera della Gdf per perizie gonfiate (terreni in quella zona di Toscanella per oltre 3.500.000 euro).

Politicamente, è rilevabile anche la coincidenza che Franco Lorenzi, presidente del Circondario e quindi a capo dell’Ente di via Boccaccio al momento dell’approvazione del quadro conoscitivo e delle ipotesi delle future espansioni residenziali, combinazione vuole che è anche Assessore al Bilancio del Comune di Dozza.

In conclusione, la nuova collocazione della Ferrovia non è logicamente e razionalmente condivisibile, è una scelta che va oltre il sospetto, da cui politici onesti e istituzioni serie dovrebbero non solo guardare con molta attenzione e rischio, ma starne alla larga. Non è logicamente e razionalmente condivisibile anche perchè:

La fermata lungo la Strada provinciale Trentola aveva lo scopo di servire un bacino d’utenza ampio (Toscanella, Dozza, Zolino ed soprattutto la Vallata che potrebbe raggiungerla più comodamente senza attraversare Imola centro, che oltretutto è assai problematica per il parcheggio dell’auto)

La fermata lungo la Strada provinciale Trentola aveva lo scopo di alleviare il centro di Toscanella dall’insostenibile pesantezza del traffico che nelle ore
di punta paralizza in colonna le auto e camion condannandoli a sprigionare smog

La fermata lungo la Strada provinciale Trentola aveva lo scopo di incentivare il trasporto pubblico su ferro creando una fermata intermedia fra Imola e Castel San Pietro Terme. Se viene spostata la fermata di fronte al Mercatone, ovviamente si restringe il bacino d’utenza dal quartiere Zolino ed esclude sicuramente la Vallata, poiché, è impensabile superare il traffico del centro di Toscanella). Quindi invece di risolvere, si aggraverebbe il problema del traffico sulla Via Emilia e poi spiegatemi: che senso avrebbe una fermata vicino al confine di Castel San Pietro dove in pochi minuti si arriva alla Stazione di Castel San Pietro, servita da viabilità e parcheggi tra l’altro, comodissimi?

Probabilmente, si vuole costruire la fermata ferroviaria nel nuovo posto indicato nella bozza di PSC e promosso dall’arch. Moreno Daini per rendere più appetibili e commerciabili i nuovi alloggi in progetto di costruzione.

Ma, in questo modo, da un alto, non si perseguirebbe l’interesse generale che le istituzioni pubbliche devono perseguire e dall’altro,  andrebbero buttati al vento i soldi pubblici spesi in studi di fattibilità e lavori stradali della Provincia di Bologna che resterebbero un’opera incompiuta o, assai peggio, utile esclusivamente ad una lottizzazione privata!

La difficile situazione che sta attraverso il Paese, le tensioni sui mercati, i segnali di difficoltà che provengono dal mondo del lavoro e dall’imprenditoria, che hanno effetti diretti sulla condizione economica, sociale e finanziaria del nostro territorio, non si capisce come, quando e perché il Psc non veda il suo iter di completamento e venga presentato.

Questo gravissimo fatto, alquanto imbarazzante in primis, per l’Amministrazione del Comune di Dozza, poi, per l’Amministrazione del Nuovo Circondario Imolese e non ultimo, per la dirigenza del Pd,  riferimento dei componenti le amministrazioni in oggetto, impone una rapida approvazione del Psc, senza ulteriori ritardi né strumentalizzazioni, se non altro, perché occorre dare un segnale di sostegno all’economia del nostro territorio.

Si chiedeva che il Presidente del Circondario, riferisse in Assemblea sulla preoccupante situazione venutasi a creare in seguito all’esposto e alla conseguente indagine delle competenti Autorità  che, aldilà degli eventuali risvolti penali che ne dovessero conseguire, il fatto nuoce comunque alla credibilità e all’onestà degli amministratori della sinistra imolese, del Comune di Dozza, del Nuovo circondario Imolese.

Nella interrogazione  si chiedeva inoltre di verificare l’esistenza di una documentazione che dimostri se davvero sono state le Ferrovie a richiedere lo spostamento della Stazione Ferroviaria di Toscanella. Stazione, prevista dal piano regolatore del 1999 su via Di Mezzo, mentre pare che ora la Giunta del comune di Dozza, come abbiamo detto, pare volerla  in via Marmane, una via a ridosso del comparto di sviluppo residenziale di via Bagnarola individuato nel documento preliminare del Psc, nonché di conoscere la situazione attuale del Psc  e di chiarire quali iniziative,  l’esecutivo intende adottare in merito a tutto ciò.

Armando Manocchia Consigliere Indipendente

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LA RISPOSTA DEL SINDACO DI DOZZA ANTONIO BORGHI

Rispondere a interrogazioni su indagini della Guardia di Finanza relativamente al PSC di Dozza è particolarmente complesso e inopportuno, intanto perché non è mai corretto interferire nell’ambito di indagini giudiziarie e poi perché i teoremi accusatori espressi all’interno di queste interrogazioni sono alquanto fantasiosi e strumentali. Sarà la Magistratura nella sua autonomia ad accertare eventuali reati.

Detto questo io posso solo ribadire la verità amministrativa dei fatti che sono:

La variante alla Strada “Trentola” SP 30 non è stata fatta in relazione alla previsione della realizzazione della fermata ferroviaria ma dando corso a una convenzione stipulata tra la Provincia di Bologna e il Comune di Dozza nel marzo 2004, che aveva come obiettivo il potenziamento e la messa in sicurezza della strada, attraverso una variante che, una volta completata anche da parte di un lottizzante privato, declasserà l’attuale tratto urbano a strada comunale e, attraverso la nuova Trentola, migliorerà l’intersezione con la Via Emilia (in zona Via Scossabrillo).

La prima ipotesi di intervento provinciale non prevedeva nessun tipo di possibile accessibilità alla zona della fermata ferroviaria, collocata a ridosso del cavalcaferrovia della Via medesima, ma è stato il Comune di Dozza, proponendo una variante realizzata in corso d’opera, a creare le condizioni di svincolo per un sicuro mantenimento dell’accessibilità alla zona della prevista fermata.

Di questa fermata ferroviaria non sono vent’anni che se ne parla ma compare per la prima volta nel Piano Regolatore del 1999 e quella proposta era una proposta unilaterale del Comune di Dozza non supportata da studi tecnici, valutazioni trasportistiche o accordi con gli Enti sovraordinati preposti a deciderne e finanziarne la realizzazione.

Solo successivamente la Provincia di Bologna fa realizzare uno studio di fattibilità su richiesta del Comune di Dozza.

Tale studio, finito nel marzo 2006, viene trasmesso a RFI e alla Regione Emilia-Romagna le quali, dopo una valutazione di congruità, lo fanno proprio e lo inseriscono all’interno dell’Accordo sul Servizio Ferroviario Metropolitato SFM sottoscritto il 19 giugno 2007 che ne prevede la realizzazione nel cosiddetto “assetto potenziato” e nel PRIT regionale. La posizione della fermata, che potrebbe anche tecnicamente diventare una stazione, è stata spostata più a ovest nell’ambito della stesura del Documento Preliminare al PSC, redatto dall’Ufficio di Piano del Nuovo Circondario Imolese e approvato nel 2008 dall’Assemblea del Circondario Imolese e anche dalla Giunta del Comune di Dozza che, in quel contesto, chiese come specifica verifica di guardare se la nuova posizione era congrua. Tale posizione è stata confermata da RFI che ha dato preferenza per la sua collocazione in una posizione leggermente spostata ad ovest rispetto all’iniziale ipotesi di ubicazione data dal PRG di Dozza (dalla progressiva Km 27+300 in corrispondenza della Via Trentola alla progressiva Km 26+550 in
corrispondenza della Via Bagnarola e Marmane), per la presenza di un’esistente strada di accesso e di un rilevato ferroviario più basso.

C’è inoltre da sottolineare che la vecchia posizione urbanistica insisteva in un’area di rispetto fluviale (Legge “Galasso”) ed era molto vicina a fabbricati
di civile abitazione attualmente occupati che nel caso dovrebbero essere abbandonati e demoliti.

In relazione a quanto detto dal Documento Preliminare e RFI il Comune di Dozza ha comunque deciso di approvare un documento di indirizzo che non pone vincoli di sorta alla futura posizione della fermata ferroviaria, qualunque essa sia tra le Vie Trentola e Bagnarola, purchè sia realizzata.

Per quanto riguarda invece le aree di possibile futura potenziale edificabilità da collocare all’interno del Piano Strutturale (e quindi che non hanno nessuna sicurezza di essere in futuro realizzate e non danno corso a nessun diritto reale) che ha valenza superiore ai 15 anni, sono  dimensionalmente compatibili con le indicazioni di sviluppo residenziale espresse nell’ambito del PSC circondariale, che di fatto identifica Toscanella come polo di espansione residenziale circondariale, anche in virtù delle infrastrutture che verranno realizzate. Tra queste infrastrutture oltre alla stazione ferroviaria ci sono anche il casello autostradale con le relative opere di adduzione e collegamento alla Via Emilia, che insieme alla variante alla Trentola si configureranno come una circonvallazione della frazione. Queste aree, oggi a destinazione agricola,  si collocano precisamente tra questa nuova viabilità che, per motivi di flusso e di sicurezza, non avrà caratteristiche di attraversabilità, l’esistente area residenziale della Frazione, la ferrovia coi suoi binari e la Via Emilia, quindi di fatto in prospettiva  lunga compromesse per un uso agricolo.

In queste aree non esistono terreni della Società Uniland che io sappia. Esiste la proprietà famigliare di un Assessore Comunale che non avrà nessun indice edificatorio, anche in relazione alla dimensione e alla collocazione rispetto ai vincoli che le viabilità da realizzare determineranno.

La scelta del Tecnico che ha redatto il Documento di indirizzo deriva dall’opportunità di conoscenza del territorio già maturata dallo stesso durante la stesura del Documento Preliminare al PSC, con il quale l’atto di indirizzo politico è coerente ed è stato formalizzato rispettando tutte le procedure e le regole a cui la Pubblica Amministrazione è sottoposta.

Per concludere, Franco Lorenzi aveva titolo, come da Statuto, per essere Presidente del Nuovo Circondario Imolese solo se eletto o nominato all’interno di uno dei Comuni del Circondario e quindi essere Assessore nella Giunta del Comune di Dozza era condizione necessaria per poter espletare il ruolo di Presidente.

Antonio Borghi – Sindaco di Dozza

 

 

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