Arcivescovo di Agrigento: ”fra i migranti potrebbero sbarcare dei santi”

“Fieri del nostro santo nero, ma si definiscono terroristi e delinquenti quanti arrivano dalle altre terre”. Don Franco, il cardinale Montenegro: arcivescovo di Agrigento, nella prima domenica di festeggiamenti in onore di San Calogero – compatrono di Agrigento – è stato chiaro nell’evidenziare la contraddizione di molti agrigentini: “Siamo fieri del nostro santo nero, ma aumenta il numero di coloro che rifiutano e disprezzano quanti arrivano da altre terre. Senza conoscerli, li definiscono tutti delinquenti e terroristi; molti di loro sono cristiani come noi, allora, mi domando, non potrebbe sbarcare anche qualche santo? Un altro San Calogero, insomma!“.

“Non voglio sembrare patetico, né fare politica come afferma qualcuno a cui questo modo di pensare non piace (ma perché parlare di immigrati è fare politica e non lo è parlare di giovani, di droga, di città, di malati…?), – ha spiegato don Franco – ma mi chiedo se oggi Gesù dovesse ritornare dove potremmo trovarlo? Allora si trovò in una stalla, oggi forse sarebbe sul fondo di un barcone d’immigrati (in Egitto andò portato dall’asinello), o in campo profughi.

Forse sarebbe il bambino rapito o pagato per prelevare i suoi organi sani per far guarire i bambini malati dell’occidente o potrebbe essere oggetto di divertimento sessuale delle così dette persone perbene.“

L’ospitalità del forestiero più che una cortesia o un dovere è un valore sacro. È il gesto che trasforma l’ostilità in accoglienza, la diffidenza in condivisione, i problemi in opportunità, il lontano in vicino. C’è da pregare tanto perchè la convivialità e l’accoglienza diventino cultura e buona politica”. “

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Gesù potrebbe essere su un barcone, con una dote di un miliardo di euro per la chiesa.

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