Franceschini cerca schiavi: lavoro gratis e spese a carico. Ma non si vergogna?

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28 luglio – Lavorare a titolo gratuito, per promuovere un’iniziativa del ministero dei Beni Culturali, pagando di tasca propria la polizza assicurativa (obbligatoria) e i diritti Siae.
E’ l’occasione che offre, con un Bando pubblico lo stesso ministero presieduto da Dario Franceschini, rivolgendosi a persone “singole o associate (associazioni culturali, singoli artisti, complessi) per la realizzazione di eventi culturali (musica, teatro, danza, letteratura, etc.) presso i luoghi di eccellenza della cultura”, in occasione della manifestazione nazionale “Notti al Museo“.

Il bando del Mibact muove da validissimi presupposti: Scopo dell’iniziativa – si legge nell’avviso – è di promuovere la creatività italiana in alcuni dei luoghi della cultura statali più significativi, contribuendo, altresì, a potenziare l’offerta in occasione delle aperture notturne e ad attrarre, di conseguenza, un numero più ampio di visitatori attraverso altre espressioni d’arte.

L’idea di stimolare e invogliare le visite a musei, pinacoteche e monumenti (aderiscono all’iniziativa anche icone nazionali come il Colosseo e Pompei) estendendo l’apertura delle sedi alle ore serali (dalle 20 alle 22) e arricchendo l’offerta con performance artistiche da realizzarsi in loco è ammirevole.
Finalmente un’iniziativa concreta per valorizzare il nostro patrimonio culturale record (oltre 3.400 musei, circa 2.100 aree e parchi archeologici e 43 siti Unesco) ma che stenta a garantire un ritorno economico (gli Usa, con la metà dei siti rispetto all’Italia, hanno un ritorno commerciale pari a 16 volte quello italiano; Francia e Regno Unito è tra 4 e 7 volte quello italiano).

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Eppure il Bando del ministero suscita qualche perplessità.
Delusione e disappunto trovano espressione nella lettera pubblica che un violoncellista indirizza al ministro Dario Franceschini e che riportiamo nei suoi passaggi più significativi. quifinanza.it

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Gentilissimo Ministro Dario Franceschini,
Gentilissima Dottoressa Anna Maria Buzzi,

Mi chiamo Michele Spellucci, sono un violoncellista, diplomato nel mio strumento con buoni voti al Conservatorio di Milano

Mi posso definire quindi a pieno titolo un operatore dello spettacolo o operatore culturale che dir si voglia.
Data la attuale, terribile situazione economica generale italiana ed in particolare le tragiche condizioni in cui versa la cultura nel nostro paese, ho accolto con un guizzo di entusiasmo la notizia della pubblicazione di un bando da parte del Mibact per animare con eventi culturali la manifestazione “Notti al museo”.

Sembra essere davvero allettante e promettente ed il mio animo artistico si entusiasma al solo pensiero di poter proporre una serie di attività culturali in un progetto che condivido. Quindi scarico il bando e lo scorro con attenzione.

Ma il punto 2 comincia a riservare le prime sorprese:
“Il presente Avviso è rivolto a persone fisiche e giuridiche che intendano realizzare eventi culturali a titolo gratuito in favore del Ministero, ad esclusione di organizzazioni partitiche o politiche.”

Passi che i tempi sono bui per tutti, c’è la crisi e se non si investe sulla cultura, la cultura sarà destinata a morire. Passi anche che io son uno dei primi a sostenere che non si debba aspettare lo Stato per fare cultura perché lo Stato non ha nessun interesse alla diffusione della cultura stessa. Passi che da anni ormai ho deciso di mantenermi con un altro impiego e di dedicare tutto il mio tempo libero alla diffusione culturale a titolo completamente gratuito. Ora però da cittadino onesto, che vanta il regolare pagamento delle tasse, mi aspetterei che fosse il Vostro Ministero a cominciare ad investire in questa benedetta cultura e non che Voi dopo anni di insofferenza e di tagli e di totale apatia richiediate a me e a tutti coloro che con la cultura lavorano e tentano di sopravvivere di sponsorizzare a titolo gratuito i Vostri eventi per “potenziare l’offerta” e “attrarre un numero più ampio di visitatori”.

Ma qui arriva l’incredibile ed amara sorpresa.
L’articolo 6 punto 1 recita:
“il proponente dichiara di essere in possesso di adeguata polizza assicurativa di responsabilità civile per danni a persone e cose, esibendone copia a richiesta dell’Amministrazione”
Punto comprensibile, non sia mai che con il mio strumento inciampi su una statua del Canova distruggendo il patrimonio artistico che va valorizzato. Però questo fa sì che per collaborare con il Vostro Ministero, non solo sarei costretto a lavorare per la gloria, ma sarei costretto anche a farmi carico della stipula un’assicurazione privata. Quindi passiamo dal volontariato alla sponsorizzazione.

Ma non finisce qui, purtroppo.
Articolo 6 punto 2:
“il proponente si impegna ad osservare tutte le norme che disciplinano la realizzazione di eventi, attività culturali, spettacoli da svolgersi in luogo in pubblico e/o aperto al pubblico”

Ho impiegato del tempo per decifrare l’orribile senso di questo articolo. Già perché fatte salve tutte le norme di sicurezza del caso, che daremo per scontate, le altre norme che disciplinano la realizzazione di eventi, attività culturali e spettacoli in Italia hanno un solo nome: SIAE. Già perché essendo io il proponente dell’evento culturale mi caratterizzo agli occhi della SIAE come organizzatore e per cui secondo legge a me spettano gli adempimenti in materia di diritti d’autore con tariffe fisse (nel caso specifico farebbe fede la tabella per gli spettacoli gratuiti… direi) che variano dai 73,40€ ai 425,80€..

Quindi, Signor Ministro e Signora Direttrice Generale, scusandomi della mia lungaggine nell’illustrare la situazione, tiro le somme del Vostro bando:
Il Ministero chiama a raccolta tutti gli operatori culturali per organizzare eventi che rendano più appetibile una propria iniziativa. Questa chiamata a raccolta non prevede però solo la beffa di essere a titolo completamente gratuito ma anche il danno di prevedere una serie inspiegabile di oneri a carico degli operatori culturali stessi.

Ora, con tutto il cuore, Signor Franceschini e Signora Buzzi, Vi chiedo: CON QUALE CORAGGIO????
….
Cordialmente
Michele Spellucci

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