Covid, il paese degli eunuchi: stop massacro contro la discoteca Seven Apples

di Aldo Grandi

E’ uno schifo. Una vergogna. Un insulto alla ragione e al buonsenso. L’ennesima dimostrazione che la burocrazia dei mediocri e la deresponsabilizzazione delle coscienze stanno uccidendo il sistema socio-economico di questa povera Italia divenuta, ormai, un Paese di castrati senza attributi né orgoglio o dignità. Ci riferiamo a quanto avvenuto alla discoteca Seven Apples, uno dei locali storici della Versilia, incappato, oggi pomeriggio, in una sorta di esecuzione sommaria senza processo portata avanti dal branco di professionisti del terrore che, da mesi, stanno inculcandoci la convinzione che il Coronavirus stia per impadronirsi delle nostre vite minacciandole.

Abbiamo assistito personalmente a telefonate di disdetta di tavoli nemmeno si trattasse di una epidemia di peste bubbonica. Quando gli stessi dati forniti dalla Asl oggi parlano di appena un solo caso in Versilia negli ultimi sette giorni e nemmeno un decesso in tutta la regione. E allora chi scrive si assume tutta la responsabilità di dire che qui si vogliono uccidere lavoratori e imprese, che in nome di una salute pubblica nemmeno a rischio influenza, si pretende di distruggere un tessuto economico e sociale che, da sempre, dà da mangiare a decine di migliaia di persone in questa provincia. Se noi fossimo i proprietari del Seven Apples di Marina di Pietrasanta, non avremmo dubbi: chiuderemmo l’attività e manderemmo tutti a casa. Che ci pensino il Governo e la Asl a pagare contributi e stipendi visto che sono loro ad aver seminato la paura a dosi massicce.

I colleghi corvi di questo sistema di informazione depravato e deturpato dall’imbecillità dilagante e dalla uniformità confortante, hanno annunciato il rischio focolaio per questo locale dichiarandone, in modo arbitrario, la responsabilità senza nemmeno sapere di cosa. Una ragazza di Pisa è stata trovata positiva al tampone e, tra i suoi viaggi, oltre che provenire dall’estero, ha anche trascorso una serata al Seven, ma avrebbe potuto essere ovunque, in un ristorante, in una pizzeria, in un pub, in un’altra discoteca. Una potenza virale pressoché inesistente, ma in tempi in cui si strumentalizza anche la mamma del porco, un contagiato in una discoteca, per di più in Versilia, fa tanta notizia per gli scemi beoti che tutte le mattine comprano i giornali. Nessuno che si provi a spiegare che si tratta di una inezia, di un caso che con il locale non ha alcun tipo di relazione.

No, bisogna mettere alla gogna e fare il titolo che attira: così le donne preda di ansia e attacchi di panico, le mamme che se la fanno sotto per la paura, gli eunuchi che seguono pedissequamente le orme di chi marcia alla cieca, hanno, finalmente, qualcosa di cui parlare e riempirsi la bocca. Di parole senza senso e di discorsi da scompartimento ferroviario.

La verità è che questo locale, questa estate, è stato passato sistematicamente al setaccio non si sa bene perché e non si sa bene per cosa. Invece di apprezzare e di appoggiare i tentativi che questi imprenditori, come altri centinaia di questa riviera che rischiano personalmente senza avere lo stipendio garantito che hanno i parassiti di questo stato borbonico, si è fatto e si fa di tutto per controllare, multare, imporre, devastare, scoraggiare, distruggere. Si uccide lo spirito imprenditoriale e l’entusiasmo di chi, fino ad oggi, ha tenuto su questo Paese di merda, non certo coloro i quali percepiscono redditi di cittadinanza o di emergenza, emolumenti fissi indipendentemente dalla redditività e dalla produttività del proprio lavoro.

Ecco, se gli imprenditori e le partite Iva avessero un minimo di unità e dei vertici di categoria dotati di spina dorsale e non, invece, invertebrati, farebbero una serrata a oltranza, spedendo in mezzo alla strada decine di migliaia di dipendenti. E che andassero a Roma a chiedere i soldi e lo stipendio.

Virologi e infettivologi da strapazzo stanno cercando di fare tutto il possibile per convincerci che una seconda ondata è in atto, che una terza arriverà fra poco, che gli ospedali si riempiranno di nuovo e che le bare continueranno a trasportare cadaveri. Questo è terrorismo di stato protetto e garantito da una casta politica di privilegiati che vuole ridurre la classe media – quella che vota a destra e che viene definita sovranista, populista, razzista – ad una massa senza alcuna identità né senso di appartenenza né fiducia nelle proprie capacità e possibilità. Si fa di tutto per mortificare invece di spingere a far crescere l’entusiasmo.

Questa classe digerente, buona solo a mangiare e ingozzarsi senza ritegno, ci fa vomitare, ci fa odiare il fatto di possedere la stessa nazionalità di questi unglorious bastards che decidono delle nostre esistenze senza averne alcun diritto. Con la scusa di tutelare la salute degli anziani, ci fanno passare per egoisti e installano in noi i peggiori sensi di colpa. Purtroppo l’ignoranza dilaga e la tendenza a fare gregge è molto più forte di quella che spinge a erigersi al di sopra della mischia.

La nostra incondizionata solidarietà alla proprietà del Seven Apples e al suo staff che conosciamo benissimo e del quale apprezziamo serietà, professionalità e spirito imprenditoriale. Noi che siamo reduci dalla Costa Azzurra, abbiamo compreso perché questa povera Italia sta morendo lentamente. Perché è governata da incapaci e da eunuchi. Sono dei castrati, ma non tanto o non solo degli attributi genitali, quanto di quella autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio che rendono, soli, lo spessore di un politico, ma noi, di politici, a queste latitudini, non ne abbiamo da un pezzo.

www.lagazzettadiviareggio.it

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