“Io non ho paura”: avere 95 anni ai tempi del Coronavirus

In un mondo che sembra aver perso di vista le proporzioni, c’è ancora spazio e tempo per guardare avanti con fiducia nonostante… l’età e l’epidemia che incombe. Il Coronavirus, a quanto pare, semina la morte, soprattutto, tra chi ha, ormai, superato da un pezzo la soglia di quella che il sommo poeta definiva il mezzo del cammin di nostra vita. E c’è anche qualcuno che, proprio per questo, si sente, paradossalmente, più… tranquillo perché più giovane.

Ma come si sta sulla barricata ai tempi del Coronavirus, quando si ha un’età non più tenera e si è vissuto più di quanto ci resta da vivere?

Lo abbiamo chiesto, così, anche per sdrammatizzare un po’ e sorridere di una realtà che dovrebbe farci pensare con fiducia, comunque, al futuro, a una donna che, di… corone e di virus, nella vita, ne deve, per forza di cose, aver visti diffondersi e cadere un bel po’.

Dory Chimenti, lei è nata il 20 aprile 1925 a Livorno e ora vive a Lucca dopo essere passata per Pisa, Firenze, Roma. Ha, quindi, 95 anni, quasi 96. Com’è la sua vita a questa età?

La vita a questa età è meravigliosa. Perché non mi manca niente, ho tutto quel che voglio, esco da sola, faccio la doccia da sola, in casa mi arrangio e, quindi, questa età me la godo tutta.

A parte il pericolo Coronavirus. Ha paura?

No. Perché si può anche guarire, non è detto che si muoia.

Lei, alla sua età e secondo quanto ha detto il Governo, dovrebbe stare in casa e non uscire.

Io esco lo stesso, mi vado a fare la passeggiata e dopo sto in casa. Quando esco faccio la mia passeggiata calma e tranquilla tanto la malattia, per ora, a Lucca non c’è e se arriva si prenderanno dei provvedimenti.

Non ha nemmeno un po’ di paura?

Un po’ di paura c’è, però, bisogna farsi coraggio, non si può restare chiusi in casa.

Lei ha avuto un fratello morto a quarant’anni, nel 1969, con l’asiatica. Non le sembra che adesso si stia esagerando?

All’epoca non fecero nulla, non se ne parlava, non c’era la televisione che, come adesso, dalla mattina alla sera, parla sempre della stessa cosa. Ognuno, se gli moriva una persona, aveva il suo dolore in casa, non si facevano così tante storie. Mio fratello si alzò una mattina dal letto, si stava facendo la barba, si sentì male improvvisamente e cascò per terra. Dopo due giorni era morto. Certo, il pericolo adesso c’è, ma bisogna affrontarlo con serenità, senza troppa apprensione. Speriamo che finisca presto questa cosa.

Lei lo sa che quasi tutti i morti per il Coronavirus avevano la sua età?

Muoiano gli anziani, ma muoiono anche i giovani, come al tempo dell’asiatica.

Sì, ma soprattutto muoiono le persone di una certa età. E lei come vive questa condizione?

Io non ci sto a pensare. Non ci voglio pensare. Vado avanti nella mia vita e quello che succede succede. Cosa si può fare?, non si può fare nulla, se ti viene quella malattia pazienza. Coraggio e avanti.

E se lei dovesse ammalarsi?

Mi curerei come fanno tutti. Come si curano gli altri cureranno anche me. Speriamo di no.

Non ha paura di morire?

Certo che ho paura, però, cerco di non pensarci e, poi, tanto di qualcosa bisogna morire.

Lei ha vissuto la guerra, la povertà, è stata costretta a scappare per non restare sotto i bombardamenti. E se l’è vista brutta anche con i tedeschi in ritirata. Le facevano più paura i tedeschi o il Coronavirus?

Noi sfollammo a Casale Marittimo. Avevamo i fucili per andare a caccia nascosti sotto terra, se li avessero scoperti ci avrebbero ucciso tutti. Ammazzarono il fratello e il babbo di una mia parente mentre stavano ritirandosi. Dal Coronavirus ci possiamo salvare, se incontravi i tedeschi cattivi non ti salvavi perché ti fucilavano.

95 anni sono tanti. Qual è il segreto per arrivarci?

Fare una vita semplice e sperare sempre nel meglio.

Segue una dieta particolare per essere in forma a questa età?

No, io mi nutro di latte, briosches mattina a sera, frutta, yogurth, bevo un litro di acqua al giorno e la vita è meravigliosa.

Un’ultima domanda: a quanti anni vorrebbe arrivare?

Io non vorrei morire mai.

Foto Ciprian Gheorghita

www.lagazzettadilucca.it

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