Non solo Ilva, sono 210mila i lavoratori a rischio

[…] Non c’è solo l’ex Ilva. C’è anche Alitalia, il cui futuro appare ancora più incerto dopo il temporaneo passo indietro di Atlantia, e altre 147 crisi aziendali sulla scrivania del titolare del Mise Stefano Patuanelli. «Ilva e Alitalia sono i più complessi», ha detto il ministro nell’informativa alla Camera sui tavoli di crisi: «Sono 149», «in linea con gli ultimi 5 anni, il cui dato medio è di 151. Centodue crisi sono attive da più di tre anni e il 28% è aperto da più di 7 anni. Ma le crisi di molte piccole aziende non arrivano al Mise».

Un dossier elaborato dai deputati di Forza Italia restituisce una fotografia impietosa. Oltre 210mila lavoratori coinvolti da Nord a Sud, «con l’ingresso continuo di nuove vertenze e la difficoltà di chiudere quelle aperte da anni».

C’è Whirpool a Napoli, con 142 lavoratori in bilico attendono che si trovi «una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito», Blutec, con mille dipendenti, Stefanel, verso l’amministrazione straordinaria, Jabil Italia, che ha avviato la procedura di licenziamento per 350 addetti nel sito casertano. Poi ci sono Terral Italia, Abb, Piaggio Aereo, in amministrazione straordinaria, e altre ancora, che non sono sotto i riflettori. «Tutti gli incontri sulle varie vertenze, presente o assente il ministro si sono concluse al massimo con la concezione o la proroga della cassa interazione straordinaria», denunciano gli azzurri.

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