Pamela vestita da Madonna porta in braccio il suo assassino, il quadro dell’orrore

(Da secoloditalia.it) Sul tragico caso di Pamela Mastropietro riceviamo da Elena Ricci e volentieri pubblichiamo

Caro direttore,
mi chiedo e Le chiedo: al di là del significato riservato a questa “opera”, paragonare l’assassino di Pamela Mastropietro a Gesù Cristo, può essere definita arte? È un quadro disgustoso, quello con cui Andrea Villa apre la sua mostra personale a Torino. Il dipinto si ispira alla Madonna col Bambino di Giovanni Bellini e ritrae Pamela Mastropietro al posto della Vergine, che regge sulle ginocchia un bambino con il volto di Innocent Oseghale, il suo assassino condannato per il brutale omicidio. Villa pone una domanda allo spettatore: chi è che manca di rispetto alla vittima, l’artista che critica il sistema mediatico ed economico dei giornali e dei partiti, o i media e i partiti stessi che sfruttano la sofferenza delle vittime?

Su Pamela strumentalizzazione inaccettabile – – Le chiavi di lettura sono tante, magari diverse da quelle che intende fornire l’autore. Pamela che regge il suo carnefice è lo specchio dell’Italia che regge il peso e le conseguenze di una immigrazione incontrollata. E questo non è quello che ci propinano media e partiti – come sostiene l’autore -, al contrario! Sono i dati a parlare, ovvero i dati relativi ai reati commessi per la maggior parte da extracomunitari, per lo più irregolari sul territorio italiano. L’esposizione ha di molto indignato la famiglia Mastropietro che si è imbattuta per puro nell’”opera”, restando allibita.

Il legale della famiglia: «Andremo fino in fondo» – – «Dalle poche notizie lette al riguardo l’autore avrebbe voluto, così facendo, denunciare la strumentalizzazione che di questa tragedia, qualcuno ha tentato di fare. Ma ha finito lui stesso per compiere la medesima cosa», dice al Secolo Marco Valerio Verni, zio di Pamela e legale della famiglia. L’avvocato ha annunciato che andrà andare fino in fondo nel chiarimento della vicenda, a cominciare da chi ha ospitato tale “opera” a Torino, città in cui fu bandita la presentazione del libro su Matteo Salvini.

Ma che vuol dire sostituire il viso della Madonna con quello di Pamela e quello di Gesù con quello del suo carnefice? Le immagini sacre non andrebbero mai distorte, a maggior ragione se, al posto del Cristo, si pone chi non ha avuto pietà e il benché minimo rispetto della vita umana. Questo purtroppo accade quando il concetto di “umanità” è inteso a senso unico e per fini propagandistici. Non si critica il sistema mediatico ed economico dei giornali e dei partiti sfruttando la sofferenza delle vittime.

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