Romano Prodi: “questo populismo e’ destinato ad esaurirsi”

Il populismo, cosi’ com’e’, e’ destinato ad esaurirsi”. Ne e’ convinto l’ex premier, Romano Prodi, che in un’intervista a ’La Stampa’ in vista delle elezioni europee, spiega: “La sua spinta propulsiva era prevalentemente critica, di protesta e all’inizio le loro profezie non potevano neppure essere discusse. L’esercizio del governo si e’ rivelato assai piu’ complicato della critica: sta brutalmente emergendo che la complessita’ non puo’ essere affrontata con le semplificazioni.”

“Se tu non ’consegni’ qualcosa – continua Prodi –  non basta discutere, attaccare e difendersi sulla Rete: il web non riesce ad assicurare la protezione reale. E la complessita’ non si affronta, annullando il confronto. Diciamolo pure, all’inizio l’opinione pubblica godeva nel vedere umiliato il Parlamento, ma ora si comincia a soffrire quando ci si accorge che sono solo 19 i parlamentari presenti a discutere del caso-Regeni. Le riunioni del governo durano pochi minuti. Tranne quando devono litigare. E poi c’e’ una lezione paradossale che i sovranisti non comprendono”, ovvero che “la propria sovranita’ si difende soltanto stando in Europa. La tua identita’ non la puoi salvare quando al mondo ci sono 23 cinesi ogni italiano”.

Secondo Prodi, in questo quadro per il Pd ci sono spazi: “Mi auguro che dopo aver ricomposto i “cocci” si apra un forte dibattito sui temi e sulle persone. Per usare una metafora calcistica, alla sinistra italiana serve una cura-Ajax: valorizzare il vivaio e soprattutto aprirsi. I vecchi schemi di gioco, non funzionano piu’. I partiti vivono se si rinnovano”. affaritaliani.it

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