Draghi: “Uscire dall’Unione Europea non garantisce più sovranità”

Il Presidente della BCE Mario Draghi ha ricevuto la laurea honoris causa in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna. / Facebook Università di Bologna

“Porsi al di fuori dell’Ue può sì condurre a maggior indipendenza nelle politiche economiche, ma non necessariamente a una maggiore sovranità. Lo stesso argomento vale per l’appartenenza alla moneta unica”. Lo ha detto il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, aggiungendo che “in un mondo globalizzato l’Unione europea diviene ancora più rilevante perché solo con la cooperazione tra gli Stati membri si garantisce potere”.

“In molte aree l’Unione europea restituisce ai suoi paesi la sovranità nazionale che avrebbero oggi altrimenti perso”, ha sottolineato Draghi mettendo in guardia rispetto alla confusione che sembra essere sorta tra i concetti di indipendenza e sovranità. Una sovrapposizione di significato errata, dal momento che la prima non garantisce la seconda, che ha portato a mettere nel mirino le strutture dell’Unione, accompagnando il calo di fiducia osservato dal 2007 a oggi nelle istituzioni comunitarie.

In un mondo in cui le interconnessioni tecnologiche, finanziarie e commerciali si sono fatte così “potenti da consentire solo agli Stati più grandi di essere indipendenti e al tempo stesso sovrani – quindi in grado di controllare gli eventi in maniera da rispondere ai bisogni fondamentali dei cittadini – quella offerta dall’Unione europea è una sovranità condivisa, preferibile a una esistente”, ha spiegato Draghi. Una sovranità “complementare a quella esercitata dai singoli Stati nazionali” e che, tra l’altro, “piace agli europei, come dimostra il fatto che il 75% dei cittadini dell’Eurozona sia favorevole alla moneta unica” e il 71% dei residenti Ue apprezzi la politica commerciale comune. L’alternativa, d’altra parte, sarebbe quella che sperimentano ogni giorno i paesi totalmente esclusi dall’economia globale: indipendenti, ma certamente non sovrani, dovendo contare sull’aiuto di Stati terzi per rispondere ai fabbisogni dei cittadini.

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