Danimarca: partito socialdemocratico vota con i nazionalisti per fermare l’immigrazione

LONDRA – In Italia non passa giorno che i giornali di regime ripetano fino alla nausea che la popolazione invecchia e quindi c’e’ bisogno di far arrivare piu’ immigrati per coprire i posti lasciati vacanti dalla mancanza di manodopera specializzata. Ovviamente questa e’ una grossa menzogna, ma molti imprenditori hanno tutto l’interesse a farla ripetere per convincere gli italiani ad essere invasi, specialmente per il fatto che questo genere di manodopera viene pagata molto meno di quella italiana e molto spesso in nero. Sopratuttto in agricoltura.

Questo non succede solo in Italia ma tutti coloro che sono stanchi di sentirsi dire questa menzogna saranno felici di sapere che di recente la Danimarca ha bocciato una proposta avente lo scopo di favorire l’assunzione di immigrati da parte delle aziende.

Il ministro dell’integrazione – si noti bene: integrazione – Inger Stojberg aveva guidato le trattative tra i partiti di governo e opposizione per far passare un programma di 21 punti avente lo scopo di rendere piu’ facili alle imprese danesi di assumere immigrati al di fuori dell’Unione Europea e uno dei punti di questo programma era quello di ridurre enormemente il salario minimo degli immigrati provenienti da Stati Uniti, Singapore, Cina, Australia, Brasile, Malesia, India, Tailandia, Russia e Messico, tutti paesi con cui la Danimarca ha accordi commerciali.

Questo punto pero’ era troppo controverso e le trattative si sono concluse negativamente dopo soli 15 minuti per via dell’opposizione del Danish People’s Party (al governo) e dei socialdemocratici (all’opposizione).

Il portavoce dei socialdemocratici Mattias Tesfaye ha detto che il suo partito appoggia soltanto 15 dei 21 punti di questo programma ma si oppone all’abbassamento del salario minimo in quanto non vuole che la Danimarca sia invasa da lavoratori disposti a lavorare per salari da fame.

Quanto al Danish People’s Party il suo portavoce Martin Henriksen ha detto che il suo partito non vuole lavoratori stranieri e non vuole assolutamente piu’ musulmani in Danimarca.

Cio’ che colpisce di questa storia e’ il fatto che a far fallire questa proposta siano stati i socialdemocratici, che sono la versione danese del PD.

Qualcuno immagina Renzi o la Boschi opporsi a una simile proposta?

Ebbene questo e’ cio’ che e’ avvenuto in Danimarca e non e’ la prima volta visto che i socialdemocratici hanno appoggiato poche settimane fa una legge che impone agli immigrati che vivono nei ghetti di imparare la lingua danese e gli usi della Danimarca.

Evidentemente i socialdemocratici hanno capito che se non vogliono sparire devono copiare i partiti nazionalisti e appoggiare misure che di solito sono appannaggio della destra.

In Italia per ora questo e’ impensabile e non a caso la stampa – che per la stragrande maggioranza è controllata dalla sinistra – ha censurato questa notizia, perche’ per il PD sarebbe parecchio imbarazzante.

Noi ovviamente non ci stiamo e l’abbiamo riportata perche’ e’ giusto far sapere agli italiani che in Danimarca i socialdemocratici la pensano in parte come Salvini. D’altra parte, il nuovo governo danese di destra ha avviato la demolizione dei quartieri più instabili e ha introdotto asili obbligatori per i figli degli immigarati extra Ue per apprendere sin da piccoli lingua e valori locali. “La Daminarca conta circa 500mila immigrati, prevalentemente musulmani che arrivano da Turchia, Siria, Iraq, Libano, Palestina e Somalia. Di questi, la maggior parte vive in quartieri emarginati, dove negli anni si sono create delle vere e proprie società parallele. Una situazione che spaventa molto il governo, che ha deciso di intervenire, essenzialmente per proteggere l’identità del paese, la sua lingua e la sua cultura” ha scritto recentemente in un reportage giornalistico la rivista Time.

Qui c’e’ il link originale in inglese:  https://www.thelocal.dk/

GIUSEPPE DE SANTIS – Londra – ilnazionalista.it

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