Pamela, nigeriani intercettati: torna l’ipotesi del cannibalismo

“Oseghale avrebbe potuto far sparire il cadavere di Pamela tagliandone parte a pezzettini e gettandolo nel gabinetto e mangiando nel tempo il restante, dopo averlo congelato”. E’ questa la conversazione sconvolgente che si è svolta tra Desmond Lucky e Lucky Awelima, due dei tre indagati per la morte della 18enne romana, e riportata da Picchioneus. Uno dei due nigeriani inoltre si vanta di essere stato un Rogged: “Le cose che sono successe sono cose da bambini… abbiamo già fatto cose terribili“.

Le intercettazioni

Le intercettazioni sono state riportate dal Gip Giovanni Manzoni nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare per i plurimi episodi di spaccio nei confronti dei tre extracomunitari indagati. Certo è che a ben vedere di cannibalismo e di riti voodoo dopo la morte di Pamela se ne è parlato molto. Tuttavia queste notizie sulla terribile morte della diciottenne romana erano state smentite fin da subito dai carabinieri e della procura di Macerata.

L’accusa di spaccio

La notizia dei funerali di Pamela arriva proprio nel giorno in cui uno degli arrestati, Innocent Oseghale, è stato raggiunto in carcere da una nuova ordinanza di custodia cautelare, questa vola per droga. Il gip del tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, contesta all’extracomunitario – che si trova nel carcere di Ascoli Piceno – reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le accuse si riferiscono ad episodi avvenuti da ottobre 2017 a gennaio 2018, prima dell’arresto del 31 gennaio per la morte di Pamela.

Coinvolti anche gli altri 2 nigeriani

Negli episodi sono coinvolti anche Lucky Awelima e Desmond Lucky, gli altri due nigeriani in carcere per l’omicidio della 18enne romana, per i quali la Procura di Macerata ha chiesto l’arresto. Oseghale è già accusato anche di altri reati legati alla droga. Oggi, intanto, nuovo sopralluogo nell’abitazione di via Spalato, teatro del massacro del gennaio scorso. Una attività istruttoria legata alle nuove contestazioni di spaccio e che però, secondo indiscrezioni, avrebbe avuto esito negativo.

Dna di uno sconosciuto

Infine sono all’attenzione dei pm marchigiani le conclusioni degli accertamenti svolti dal Ris di Roma nell’appartamento dove è stata ammazzata Pamela. Gli investigatori hanno individuato il Dna di una persona non coinvolta nell’inchiesta e questo potrebbe portare ad ulteriori indagini. Al momento nel registro degli indagati ci sono i tre cittadini nigeriani detenuti e un loro quarto connazionale, indagato a piede libero. Nei loro confronti le accuse sono di omicidio volontario, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere.

notizie.tiscali.it/cronaca

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