Caso Regeni, il senatore Manconi (Pd) insulta le Forze dell’Ordine italiane

 

Caso Regeni, dopo le dichiarazioni del Senatore Manconi il Coisp insorge: “Accostamenti inaccettabili, nuove deliranti parole che manifestano il suo consueto odio e disprezzo verso le Forze dell’Ordine”

Immigrazione - Luigi Manconi e Giusi Nicolini illustrano un piano di ammissione umanitaria

Il Senatore Manconi non perde occasione per testimoniare, in tutte le maniere, anche apparentemente indirette, tutto il suo consueto odio ed il suo disprezzo verso le Forze dell’Ordine del Paese che dovrebbe rappresentare. Le sue ultime dichiarazioni, con cui ha fatto un’inaccettabile accostamento fra la morte di Giulio Regeni e quella di altre persone decedute in ben altre circostanze sono di gravità inaudita e, subdolamente, trasmettono il chiaro messaggio che le Forze dell’Ordine italiane torturano e uccidono i cittadini. Non si intravede davvero il fondo delle bassezze di cui certi sono capaci, incuranti di aizzare con le loro orrende e irresponsabili considerazioni sentimenti di risentimento verso chi serve l’Italia vestendo la divisa e che egli non fa che accostare, ripetutamente, immotivatamente e vigliaccamente, a intenzioni maligne e a comportamenti inumani e violenti che mai e poi mai potranno appartenere a chi difende a costo di sacrifici altissimi tutte le Istituzioni e tutti i cittadini, compreso lui”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia dopo le dichiarazioni del senatore del Partito Democratico Luigi Manconi che, intervenendo ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, ha detto fra l’altro: “L’aspetto umano e la dimensione umanitaria, che riguarda la tortura e l’uccisione di un essere umano, è stata presentata dai genitori di Giulio Regeni come parte di una questione generale, pubblica e politica… Questa dimensione politica la richiamano i genitori di Giulio Regeni. La loro compostezza l’ho vista anche nelle parole e nei gesti dei familiari di Stefano Cucchi, dei genitori di Federico Aldrovandi, delle sorelle di Budroni e Uva… Familiari di vittime che nella compostezza trovano l’energia per fare un discorso politico, perché la politica è questa, è prendere una vicenda personale che chiama in causa le leggi, il diritto, le relazioni internazionali e la chiama con il suo nome: una straziante vicenda umana, che ha una profonda e complessa dimensione politica”.

“Giulio Regeni è stato torturato e ucciso come era nelle intenzioni di chi ha agito contro di lui. E ora cosa si permette di dire Manconi, che Cucchi, Aldrovandi, Budroni e Uva sono stati torturati e uccisi da criminali? Il suo discorso – incalza Maccari – appare quasi del tutto sconclusionato, se non nel fatto di associare situazioni completamente diverse al solo al fine di mostrarsi come incomprensibile ‘paladino’ di chi ha perso un familiare sfruttandone il lutto e il dolore, per captare consenso politico dipingendosi dichiaratamente come colui il quale si trova al di là di una sorta di barricata che dividerebbe i buoni (lui e quelli che lui ritiene), dai cattivi (Forze dell’Ordine e chiunque non si inchini alle sue illuminate verità politiche)”.

COMUNICATO STAMPA COISP

 

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