“Anche se si e’ attraversato periodi di evoluzione e trasformazione profonda, non si puo’ cancellare il proprio dna o conservarne una traccia sbiadita, anche se si tratta di un partito che ha piu’ radici, come ha piu’ radici il Pd”: lo ha detto il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine del suo intervento commemorativo, in consiglio comunale straordinario a Bologna, per il trigesimo della scomparsa di Renato Zangheri, lo storico sindaco di Bologna dal ’70 all’83, scomparso un mese fa all’eta’ di 90 anni.
Napolitano era legato a Zangheri da una antica e profonda amicizia e nel suo intervento ha voluto ricordarne la figura di “intellettuale politico, non prestato alla politica”. “Evidentemente – ha detto ancora Napolitano riferendosi al Pd – ha un suo nuovo dna, nel quale pero’ c’e’ sia l’eredita’ del riformismo cattolico sia del Partito Comunista Italiano.
Quindi credo – ha detto ancora Napolitano – che la necessita’ di tenere vive le tracce di quelle esperienze, le loro lezioni e la loro, per certi aspetti, persistente validita’, sia giusta”. Ricordando poi la figura dello scomparso Pietro Scoppola, intellettuale cattolico e democristiano di sinistra, Napolitano ha invitato a ricordare “quando si e’ lavorato a creare il Partito Democratico: arrivare davvero – ha concluso – ad una elaborazione, assimilazione culturale di quelle diverse eredita’”. (AGI) .