“Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini”

“Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini.” (Dietrich Bonhoeffer)

11 ottobre – E questa società di senso morale ne ha perso le tracce, o si è persa proprio, perchè quando una società consente allo Stato, con le sue pseudo Istituzioni, di rapire i propri figlii a scopo di lucro, vuol dire che è fallita, si è disintegrata.

In Italia vi sono oltre 40 mila bambini sottratti ingiustamente alle loro famiglie. Vuol dire che ci sono oltre a loro 40 mila mamme, 40 mila papà e 40 mila famiglie che non vivono più, ma sopravvivono con la speranza di riabbracciare i loro bambini. Stiamo parlando di genitori che non necessariamente sono violenti o mettono in pericolo la vita stessa del bambino, ma che hanno perso solo il lavoro e allora, ‘per il bene del bambino’ vengono strappati dalle braccia delle loro madri e dei loro padri e vengono rinchiusi in strutture chiamate ‘Case famiglia’, qualcosa come gabbie per canarini, che quindi non solo non hanno nulla che somiglia ad una casa, ma soprattutto non hanno nulla della famiglia.

E’ un  fenomeno di cui si preferisce non parlare o, se se ne parla, il luogo comune è: “se gli hanno tolto i figli vuol dire che c’era un motivo”. Si è vero, c’è un motivo, anzi ce ne sono due di motivi per togliere i figli ai propri genitori: il primo, è che venga effettivamente riscontrato che il bambino corra pericoli di vita (che non è il caso di questi 40 mila); Il secondo è quello messo in atto e cioè solo e soltanto un criminale business miliardario che si dividono tutti i portatori d’interesse; assistenti sociali (il braccio armato) Tribunale dei Minori (il vero responsabile), Giudici, Tutori, Avvocati, Psichiatri, Psicologi e Forteti vari…

 Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana, che sono alla base della vita degli uomini, finiscono per diventare criminale follia.

Persino la prudenza dell’infanzia ne viene contaminata e trascinata da un orrendo delitto ad un altro non meno grave, nel quale, con la ingenuità proprio dell’innocenza, crede di trovare una liberazione dalla colpa.”

R. Rossellini