Donne discriminate, la Sharia avanza in Gran Bretagna

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20 apr  – L’integralismo islamico dilaga in Gran Bretagna  – La paritĂ  tra i sessi nel Regno Unito diventerĂ  una cosa di altri tempi. L’Inghilterra, patria della Magna Charta e delle suffragette, dovrĂ  riabituarsi all’idea che le donne possano essere diseredate e discriminate come è avvenuto per secoli. I notai e gli avvocati del Regno Unito, su indicazione della British Law Society, hanno ricevuto istruzioni per redigere testamenti secondo la Shariah, la legge musulmana, la quale prevede che le femmine ricevano la metĂ  dei maschi e che le mogli possano essere addirittura escluse dall’ereditĂ  se ritenute “infedeli”.

La notizia, passata un po’ sotto silenzio, sta scuotendo nel profondo la societĂ  britannica che nel corso dei decenni ha fatto un vanto della emancipazione femminale e della paritĂ  dei diritti tra uomo e donna. La baronessa Cox, membro della Camera dei Lord, il ramo del Parlamento che tuttora incarna le radici antiche del Paese, ha detto di essere «allibita»: «La nazione della Magna Charta – ha detto – si prepara a creare un sistema legale parallelo. Le suffragette che pagarono con la vita la fine della discriminazione si rivolterebbero nella tomba».

Le linee guida che introducono le regole musulmane della Shariah nel sistema legale britannico sono state diramate a marzo. La British Law Society, l’organismo di riferimento dei professionisti del settore – l’Inghilterra è un Paese che adotta la Common Law e gli usi spesso pesano tanto quanto la Legge – ha autorizzato i notai e gli avvocati a redigere testamenti secondo i dettami dell’Islam per i clienti che ne facciano richiesta nell’Inghilterra e nel Galles. Per ora la Scozia, in marcia per rendersi indipendente da Londra, è fuori dal perimetro. Ma nel resto del Paese diventeranno possibili cose fino a ieri impensabili.

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