Gentiloni contro USA: ritorsioni UE se colpiscono Francia per digital tax

La commissione europea e gli altri paesi Ue sono pronti a fiancheggiare la Francia, con una risposta unitaria, nel caso in cui gli Stati Uniti dovessero attuare le proprie minacce di compensare con nuovi dazi all’importazione la “digital tax” introdotta da Parigi, vista come un modo per colpire i giganti americani del Web. Ma la prima ipotesi a cui lavorano gli europei è quella di un accordo globale a livello Ocse per un nuovo e più efficace sistema di tassazione delle imprese digitali (non più basato sulla sede dichiarata delle società ma sui luoghi in cui avvengono le vendite).

Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, rispondendo ai giornalisti durante la conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo. Rispondendo a una domanda su eventuali “rappresaglie” contro gli Usa, se attueranno la loro minaccia, Gentiloni ha osservato: “Non userei la parola rappresaglie. Ma se ci sono delle misure contro la Francia, noi, a livello Ue, considereremo una risposta unitaria insieme a Parigi: è così che funzionano l’Unione Europea e il mercato unico. Spero che il dialogo in corso fra gli Stati Uniti e la Francia porti a una buona soluzione nei prossimi giorni, vedremo”.

“Per la nostra proposta – ha spiegato il commissario – stiamo ora cercando un accordo globale. Il 29 gennaio ci sarà un incontro a livello dell’Ocse che potrebbe portare a una prima soluzione sul cosiddetto primo pilastro del processo di tassazione del digitale, e il piano è avere una proposta sul secondo pilastro a giugno”.”Naturalmente – ha spiegato Gentiloni – la Commissione deve avere un piano B, nel caso in cui ci sia un fallimento” all’Ocse, “ma questo non significa che ci stiamo già concentrando sul piano B. Stiamo lavorando a una soluzione globale e siamo convinti che sia ancora possibile, che sia per ora un’opzione praticabile (a game in town, ndr)”.

“Prenderemo in conto un eventuale fallimento, se si verificherà nei prossimi mesi, e di fronte a un fallimento prenderemo la nostra decisione. Ma per ora siamo ancora impegnati a trovare una soluzione globale, come Commissione e come Stati membri nel quadro dell’Ocse e del G202”, ha concluso Gentiloni.Nell’approccio dell’Ocse, il “primo pilastro” riguarda i modelli di business altamente digitalizzati o altamente redditizi che interagiscono con i consumatori, e garantirebbe che una società sia tassabile in una giurisdizione in cui le sue vendite superano una certa soglia anche se la società stessa non è fisicamente presente in quel mercato. Il “secondo pilastro” mira invece a elaborare un sistema per garantire che le imprese multinazionali dell’economia digitale paghino un livello minimo di imposte.  (askanews)

 

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