Disperazione di una madre italiana, figlia 13enne trattenuta dal padre in Tunisia

Arriva da Trieste la notizia dell’ennesimo minore sottratto al genitore italiano dall’ex coniuge straniero, deciso a tenersi il figlio ed a non lasciarlo più tornare a casa. A denunciare l’accaduto è una mamma triestina, che adesso sta lottando per poter riabbracciare la figlia di 13 anni.

Dopo la separazione avvenuta nel 2013, la donna ed il suo ex marito, un cittadino tunisino, si erano accordati perché la bambina si recasse periodicamente a far visita al padre, tornato in patria. La minorenne, infatti, era stata affidata alle cure materne. Gli accordi fra le parti sono stati rispettati sino a questa estate, quando la 13enne ha raggiunto la città di Sfax, in Tunisia, per passare del tempo col padre. La ragazzina sarebbe dovuta tornare in Italia mercoledì scorso, ma così non è stato.

La telefonata del tunisino all’ex moglie non ha lasciato adito a dubbi.”Rimarrà qui fino ai suoi 18 anni, poi deciderà lei”, avrebbe detto l’uomo alla madre della giovane, come riportato da “TriestePrima”. Una vera doccia fredda per la donna, che da allora vive nella più totale angoscia.

Mi ha detto di non azzardarmi a venire in Tunisia, che una volta lì mi avrebbero picchiata e non sarei mai riuscita a far espatriare la bambina. Ha anche minacciato di chiamare gli assistenti sociali in Italia, mi ha dato della pazza” ha spiegato la signora, che si è rivolta all’avvocato Giovanna Augusta De’ Manzano per dare avvio alla battaglia legale. Una battaglia definita assai complicata e difficile. La Tunisia, infatti, non ha firmato la convezione de L’Aja (1980), che avrebbe garantito di risolvere la vicenda in tempi assai più brevi, permettendo un veloce rimpatrio del minore sottratto.

Dal momento che tale convenzione non è stata adottata dalla Tunisia, non vi sono purtroppo garanzie che la ragazzina possa far ritorno nel nostro Paese. Non senza l’autorizzazione del padre. Sentita al telefono dalla madre, la 13enne ha spiegato che la decisione di restare in Tunisia è stata anche sua, ma non si può escludere a priori l’influenza dell’uomo in queste dichiarazioni.

Al momento una denuncia per sottrazione di minore è stata depositata alla questura di Trieste, mentre il legale della donna ha preso contatti con la Farnesina ed il console italiano di Tunisi per segnalare il caso della 13enne. “Se il padre non acconsente al reimpatrio, saranno i giudici tunisini a decidere” ha spiegato l’avvocato De’ Manzan.

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