“Di notte nei centri di accoglienza, di giorno si prostituiscono”

Le donne migranti sono il cuore della discriminazione di genere, ci narrano di maltrattamenti eterogenei, ci sono le donne dell’est impegnate a lavorare come badanti senza libertà di uscite e poi c’è o sfruttamento sessuale delle donne nigeriane, anche quelle accolte nei Cas che però vengono costrette di giorno a prostituirsi“.

E’ un quadro durissimo quello dipinto da Tania Castellaccio, responsabile dell’area accoglienza donne della cooperativa Dedalus che mette in campo a Napoli un servizio di etnopsicologia per assistere le donne immigrate tenendo conto della formazione culturale del loro luogo di origine. Il progetto di chiama Masarat, è finanziato dal dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consigio dei Ministri attraverso un bando vinto a Napoli da Dedalus e dall’associazione Frantz Fanon che cureranno dal punto d vista psicologico le donne straniere in difficoltà, vittime di soprusi, violenze, discriminazioni e sfruttamento. Le terapie psicologiche si svolgeranno al Palazzetto Urban, messo a disposizione dal Comune di Napoli ogni venerdì prenotando all’indirizzo centromasarat@coopdedalus.org.

“Le donne immigrate – spiega Castellaccio – spesso non conoscono i servizi di contrasto a disposizione e a volte subiscono senza poter denunciare. Donne nigeriane sempre più giovani si trovano al centro di sfruttamento sessuale anche se incluse nei sistemi di accoglienza garantiti dallo Stato. Molte ci raccontano di violenze subite nel paese di origine, nel viaggio, in particolare in Libia, e anche durante la permanenza nei Cas e nei Cara quasi in una collusione tra l’accoglienza dello Stato e un sistema criminale di sfruttamento sessuale. Le ragazze dormono nei centri di accoglienza e al mattino vanno nelle connection house dove vengono sfruttate sessualmente, fanno i soldi per i criminali che le hanno portate qui e tornano a dormire nei cas, per questo l’accoglienza rischia di colludere con lo sfruttamento”.  […]  ANSAMED

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