Uccisa a Rio Marielle Franco: aveva denunciato gli omicidi nelle favelas

Uccisa a colpi d’arma da fuoco nel centro di Rio de Janeiro, mentre tornava a casa; è morta così Marielle Franco, consigliera municipale e militante per i diritti umani, assassinata insieme al suo autista. Un’auto si è affiancata alla loro ed ha aperto il fuoco; è sopravvissuta l’assistente della politica.

Franco era membro del partito di sinistra PSOL. Il governo brasiliano afferma in una nota che seguirà il caso.

Tarcisio Motta, anche lui consigliere municipale dello stesso partito: “Non siamo a conoscenza di minacce contro di lei; tocca alla polizia spiegare cosa è successo”.

Nata e cresciuta nella favela di Maré, una delle zone più violente di Rio, Marielle Franco si era laureata in sociologica e amministrazione pubblica; due settimane fa era diventata presidente della commissione municipale creata per vigilare sugli interventi militari decretati nella città dal presidente Michel Temer per contenere la violenza. ASKANEWS

Il giorno prima di essere uccisa, Marielle aveva scritto su Twitter: «Ancora un omicidio che potrebbe entrare nel conto di quelli compiuti dalla polizia militare. Matheus Melo stava uscendo dalla chiesa. Quanti altri devono morire prima che finisca questa guerra?». La giovane consigliera aveva anche criticato pesantemente l’operato della polizia militare nelle favelas di Rio, definendo il corpo speciale incaricato per queste operazioni «battaglione della morte, che uccide i nostri giovani».

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