Sulla Grecia al momento “non c’è ancora un accordo” del Fondo monetario internazionale con l’Eurogruppo: “serve più specificità sulle misure di alleggerimento del debito”. Lo ha affermato il direttore delle comunicazioni del Fmi, Gerry Rice, durante l’incontro mensile di routine con la stampa.
“Dobbiamo vedere le due gambe dell’approccio. La Grecia ha accettato dei solidi pacchetti di riforme che il Fmi sostiene con forza, ma serve più specificità sull’alleggerimento del debito” da parte dei suoi partner europei. “Dobbiamo anche vedere la sostenibilità”.
Da tempo il nodo è costituito dalla richiesta del Fmi di concessioni a favore di Atene che garantiscano la sua capacità di restituire i fondi ricevuti. L’istituzione di Washington condiziona a questo un suo ritorno a contribuire agli aiuiti.
Con l’Eurogruppo “il focus delle discussioni è molto sulla seconda gamba”. Quanto all’avanzo primario “abbiamo detto che può aiutare mantenerlo al 3,5% del Pil fino al 2022 ma che sul lungo termine continuiamo a pensare che non sia sostenibile, che riteniamo imporrebbe troppa austerità“.
La questione continuerà ad essere discussa fino all’Eurogruppo del 15 giugno. “La posizione del Fmi è che stiamo esplorando tutte le opzioni in base alle nostre prassi e regole. Al momento non c’è accordo. Cerchiamo di essere flessibili nella misura del possibile”, ha concluso Rice.