UE, Draghi: “Una casa costruita a metà è fragile, servono progressi”

 

“Un’importante lezione” che abbiamo imparato “dalla crisi è che una casa costruita a metà non è stabile, ma fragile. Quindi servono progressi” in tutti i campi “identificati dal Rapporto dei Cinque Presidenti” per superare le vulnerabilità dell’Unione Economica e Monetaria “derivanti dalla sua incompletezza”. Lo sottolinea il presidente della Bce Mario Draghi, in audizione davanti alla Commissione Econ del Parlamento Europeo, a Bruxelles.

“E’ molto difficile valutare esattamente l’impatto” di avvenimenti che riguardano la sfera politica o geopolitica “nel medio termine”, dice Draghi rispondendo alla domanda di un eurodeputato sulle possibili conseguenze del risultato del referendum sulla riforma costituzionale in Italia sui mercati e sulle banche italiane. “Guardando agli eventi recenti – osserva Draghi – è abbastanza chiaro che l’incertezza geopolitica diventa una grande fonte di incertezza” per i mercati, ma “la tendenza” che abbiamo visto negli ultimi tempi è “una reazione” dei mercati molto finanziari nel breve termine, mentre “in seguito la reazione dei mercati ha avuto una tendenza a placarsi”, cosa che porta a concludere che “i mercati sono stati più resilienti”.

“Ma questo – ammette Draghi – non significa che sappiamo che cosa avverrà nel medio termine”, poiché avvenimenti “piuttosto profondi” influenzeranno “la realtà” delle cose in un modo che è arduo prevedere. ADNKRONOS

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