I militanti ISIS sono intossicati da due potenti droghe: jihad e psicostimolanti

 

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ISIS si crogiola nella sua brutalità. I rapporti su combattenti, terroristi, jihadisti e ribelli imbottiti di farmaci, nella loro furia omicida, hanno generato indignazione e stupore. L’idea di jihadisti drogati aggiunge un livello quasi inconcepibile di paura, ma non dovrebbe. Non vi è nulla di eccezionale se i combattenti ISIS si imbottiscono di  pillole. Droga e guerre sono sempre andate di pari passo – dai guerrieri omerici alle truppe della Wehrmacht, e più recentemente ai piloti degli Stati Uniti durante l’Operazione Iraqi Freedom.

Ci sono differenze però. La sostanza usata da ISIS  è il Captagon, un potente stimolante derivato dal legame tra amfetamina e teofillina.  E’ il farmaco perfetto per il combattimento: intorpidisce la paura, induce spavalderia, aumenta la resistenza, promuove la vigilanza e allevia il dolore. I Jihadisti ne consumano in modo pervasivo, ma si drogano anche con cocaina, eroina e hashish. E’ un potente cocktail, che trasforma i giovani in combattenti altamente stimolati, feroci e apparentemente folli. Il mix genera sentimenti di invincibilità e diminuisce la paura, tra cui la paura della morte. In breve, i combattenti ISIS sono intossicati da due droghe potenti: il jihad e gli psicostimolanti.

Gli avversari spesso paragonano jihadisti intossicati agli zombie. In questo modo però, vengono giudicati disumani, un errore ovvio, ma che aiuta soldati e testimoni a digerire la loro incredibile brutalità. Un militante dei Fratelli musulmani in Siria ricorda: ‘ Alcune persone prendono così tanto Captagon che se li si spari non cadono e continuano a combattere anche quando sono gravemente feriti, in modo simile ai morti viventi e sembrano camminare per istinto. Questo è esattamente ciò che i Marines hanno vissuto nel novembre 2004 nella battaglia di Fallujah – quando gli insorti erano così pesantemente drogati di anfetamine e cocaina che continuavano a combattere, nonostante gravi lesioni. Per abbatterli, ai Marines fu ordinato di colpirli alla testa. Per inciso, questa stessa tattica è suggerita nel libro di Max Brooks The Zombie Survival Guide (2003).

Mentre le analisi tossicologiche effettuate sui corpi dei terroristi morti negli attacchi novembre 2015 a Parigi non hanno rilevato Captagon, i media hanno sospettato che il governo francese sia stato coinvolto in una azione di “copertura”. In realtà, gran parte degli ostaggi e testimoni hanno rivelato, come riportato ad esempio da Le Figaro, una versione diversa degli attacchi: ‘Si guardavano come zombie, come se fossero drogati‘.’

I tossicodipendenti sembrano essere inclini al terrorismo (o viceversa). Prendete due ulteriori esempi. I ceceni che nel settembre del 2004 sequestrarono 1200 persone nella scuola russa di Beslan erano drogati di eroina e morfina. Durante i tre giorni di assedio, hanno finito le scorte e, soffrendo di sintomi di astinenza, sono diventati piu’  spietati e alla fine hanno massacrato 186 bambini.

I terroristi di Lashkar-e-Taiba, che hanno perpetrato una serie di attacchi frenetici a Mumbai nel novembre 2008, hanno aumentato le loro prestazioni con la cocaina e gli steroidi, che hanno consentito loro di resistere alle forze speciali indiane per quasi 60 ore.

Per approfondire  (in inglese) >>>>

Lukasz Kamienski is a lecturer in political science at the Institute of American Studies and Polish Diaspora at Jagiellonian University, Poland. He is the author of Shooting Up: A Short History of Drugs and War (2016).

 

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